La terza dimensione della mobilità: cos’è e perché l’Italia non è ancora pronta

Droni e veicoli elettrici a decollo verticale per il trasporto merci e delle persone: quali sono le criticità per la concreta applicazione del sistema nel nostro territorio.

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Nei prossimi anni droni e veicoli elettrici a decollo verticale voleranno su Firenze e in Emilia Romagna per trasportare merci e persone, ma secondo il Freight Leaders Council questo sistema non è ancora applicabile in Italia.

Il Freight Leaders Council (FLC) è un’associazione privata che riunisce aziende della filiera della logistica (produttori, caricatori, operatori, trasportatori, gestori di infrastrutture) per tutte le modalità di movimentazione possibili.

La terza dimensione della mobilità

Stiamo parlando della cosiddetta terza dimensione della mobilità, cioè l’insieme dei servizi di trasporto con aerei elettrici a decollo verticale – con o senza pilota a bordo (inclusi droni) – e delle relative infrastrutture. L’Ente Nazionale per l’Aviazione Civile (ENAC) la definisce come “Mobilità Aerea Avanzata” (MAA).

L’ottimizzazione dei tempi di viaggio, la riduzione dei consumi e delle emissioni in aree urbane e metropolitane sono considerati dell’ENAC i principali vantaggi della terza dimensione della mobilità.

Tuttavia, come accennato, critiche sull’applicazione della terza dimensione della mobilità in Italia sono state sollevate da Massimo Marciani, Presidente del FLC, e riguardano soprattutto la scarsa conoscenza del tema e la sua assenza nei Piani Urbani della Mobilità Sostenibile più recenti.

Casi pratici e le sfide delle startup nel settore

Il Comune di Firenze e la Regione Emilia Romagna (nei link i loro progetti) hanno già deciso di testare questa esperienza sottoscrivendo un protocollo per la promozione della Mobilità Aerea Avanzata insieme all’ENAC.

La creazione dell’ecosistema italiano della MAA è stata avviata nel 2019, con la firma dal Protocollo d’intesa tra l’ENAC e il Ministero per l’Innovazione Tecnologica e la Digitalizzazione.

Nel progetto si prevede la redazione del Piano Strategico Nazionale (allegato in basso) – strumento di riferimento per le iniziative pubbliche e private – e di una Roadmap più operativa.

La Roadmap si compone di tre fasi: nella prima si prevede che entro il 2023 si dimostreranno diversi sistemi di MAA in spazi controllati (come nel DoraLab di Torino).

La seconda fase prevede che, entro il 2026, i sistemi di MAA selezionati si testeranno in alcune città italiane, in previsione di grandi eventi, come il Giubileo 2024 e le Olimpiadi invernali 2026.

Infine, nella terza fase si applicheranno tutti i nuovi sistemi di Mobilità Aerea Avanzata (non solo le applicazioni più semplici) nelle periferie e nei centri urbani entro il 2030.

I risultati di una recente ricerca dell’Osservatorio Contract Logistics “Gino Marchet” del Politecnico di Milano, pubblicati nel report del Freight Leaders Council (allegato in basso), dicono che attualmente la portata di un drone è di pochi kg e che l’autonomia di volo è ridotta a meno di 100 km.

Per questo motivo gli sforzi delle startup del settore sono diretti soprattutto verso un incremento della portata e della distanza percorribile, in modo da ottenere modalità distributive più efficienti.

Le startup stanno esplorando la possibilità di offrire consegne door-to-door con droni autonomi oppure l’integrazione del trasporto aereo tradizionale con i droni, per la distribuzione nell’ultimo miglio.

Ad esempio, la startup americana Volansi offre l’evasione di consegne urgenti impiegando droni con oltre 600 km di autonomia, con un tempo massimo di permanenza in volo pari a circa 5 ore.

Invece Dash Systems, un’altra startup americana, utilizza velivoli di piccola dimensione come punto di disaccoppiamento per la distribuzione al consumatore finale.

Grazie al ricorso di droni che partono direttamente dal mezzo in volo, si introduce la possibilità di consegnare un pacco direttamente a terra senza la necessità di piste di atterraggio, abilitando consegne in aree difficilmente accessibili via terra.

Debolezze e soluzioni per la Mobilità Aerea Avanzata in Italia

Durante la III Conferenza Nazionale su Urban e Advanced Air Mobility (video della conferenza) il Presidente del Freight Leaders Council ha affermato che l’Italia si sta candidando per essere precursore dello sviluppo della MAA guadagnando un vantaggio competitivo, ma mancano al momento le condizioni per poterlo attuare.

A suo dire, sarebbero tre le debolezze dell’applicazione della terza dimensione della mobilità in Italia, soprattutto delle merci.

La prima riguarda i funzionari dei vari livelli governativi, dai Comuni ai Ministeri: secondo Marciani questi non conoscono come funziona il trasporto delle merci, visto finora è stata data priorità quasi esclusivamente allo spostamento delle persone.

Se a questo punto debole si aggiunge il fattore della terza dimensione, si va incontro ad una seconda complicazione: alla scarsa padronanza della mobilità delle merci si unisce l’assenza di conoscenza della terza dimensione della mobilità.

Il Presidente del FLC ha poi toccato anche una terza criticità: se ENAC ritiene che nel 2030 ci sarà un mercato diffuso delle applicazioni di mobilità nella terza dimensione, come è possibile che queste non sono considerate nei Piani Urbani della Mobilità Sostenibile più recenti?

In questi piani vanno inseriti gli interventi di mobilità sostenibile che saranno realizzati a livello comunale nei successivi dieci anni e se i droni non sono inclusi, non saranno integrati con le altre modalità di spostamento.

La soluzione proposta da Marciani è dunque inserire il tema della mobilità con veicoli a guida autonoma (droni aerei, ma anche terrestri) all’interno dei PUMS, facendolo ricadere tra le strategie dedicate ai Mobility as a Service, MaaS.

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