Teleriscaldamento da rinnovabili: come fare visite guidate virtuali agli impianti

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Un “pacchetto” di video per rendere possibili visite guidate agli esempi di teleriscaldamento da rinnovabili da tutta Europa. Ecco come il settore corre ai ripari contro gli inconvenienti generati dall’attuale pandemia.

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Quando si parla di applicazioni tecnologiche di nicchia, o comunque non ancora massicciamente diffuse, il miglior modo per rendersi conto del loro reale funzionamento, così come di eventuali problemi e inconvenienti, è sempre quello di toccare con mano.

Avere poi la possibilità di un incontro “peer-to-peer”, vale a dire con un soggetto che svolge il nostro stesso ruolo, è altrettanto significativo. Questo è particolarmente importante in progetti complessi, magari di tipo infrastrutturale, dove gli investimenti iniziali sono di notevole entità e le variabili in gioco sono numerose.

Una di queste aree progettuali è, senza dubbio, quella delle reti di teleriscaldamento alimentate da fonti energetiche rinnovabili.

Si ferma il virus ma anche il trasferimento di conoscenze?

Negli ultimi anni si è rivelata una strategia vincente l’organizzazione di visite guidate agli impianti e alle reti di teleriscaldamento, nelle quali i principali attori del settore, vale a dire le utility o i Sindaci dei Comuni, hanno potuto osservare sul campo, nonostante dubbi e scetticismi, come le rinnovabili possano dare un contributo rilevante alla fornitura di calore di centri abitati, così come di aree industriali e commerciali.

Da ormai un anno, però, la pandemia, peraltro ancora in corso, ha limitato drasticamente, per non dire cancellato del tutto, questa cruciale opportunità, impedendo così il proseguimento di questo trasferimento di conoscenze, elemento centrale per permettere a tali soluzioni tecnologiche di raggiungere la diffusione che meriterebbero.

Un pacchetto virtuale per comode visite da casa

Chi si occupa di questo tema, però, non è rimasto a guardare e diverse sono le iniziative messe in campo per correre ai ripari.

Una di queste, estremamente ambiziosa e con un approccio sistematico, è quella sviluppata dal progetto europeo ENTRAIN: i partner hanno creato una sorta di “pacchetto” per i soggetti interessati a queste visite guidate, rendendo così possibile la realizzazione di tour virtuali agli impianti di teleriscaldamento da rinnovabili.

Il pacchetto, disponibile online (vedi link a fondo pagina), raccoglie esempi (al momento 8), provenienti da tutta Europa, di impianti e reti di teleriscaldamento che utilizzano fonti energetiche rinnovabili.

Questi esempi sono descritti tramite video, caricati su YouTube, che ne mettono in luce non sempre e soltanto gli aspetti tecnici, ma anche la storia dello sviluppo dei progetti, così come le problematiche relative al lato autorizzativo e al coinvolgimento dei portatori di interesse.

Nessuno è perfetto

Nonostante i video siano stati girati in diverse lingue, la funzione di sottotitolazione automatica di YouTube, testata dai partner di ENTRAIN, sembra funzionare in modo egregio per avere a disposizione una traduzione nella propria lingua.

Un altro aspetto interessante di questo pacchetto è che, anche grazie alla collaborazione con altri progetti che si occupano dello stesso argomento, sarà continuamente aggiornato con altri video, per poter fornire agli utenti un ventaglio quanto più ampio possibile di soluzioni tecnologiche e Paesi dai quali gli esempi provengono.

Bisogna ammettere, però, che, sebbene i tour virtuali costituiscano un efficace rimedio ai problemi causati dalla pandemia nei confronti delle visite guidate reali, essi non possono certo sostituirle in toto, in quanto manca l’elemento essenziale di quel “confronto con i pari”, la cui importanza è stata già sottolineata.

Su questo aspetto, quindi, si sta lavorando per escogitare soluzioni che possano, almeno parzialmente, riempire questo vuoto.

Un esempio di “teleriscaldamento freddo”

Uno degli otto esempi che, al momento, fanno parte del pacchetto dei tour virtuali, che include anche il sistema di teleriscaldamento solare di Varese, è quello dell’impianto sito nel quartiere di Brunnshög, nel territorio del comune svedese di Lund.

Si tratta di una rete di teleriscaldamento esercita a bassa temperatura (65 °C) utilizzando calore di recupero derivante dal raffreddamento dei processi industriali che hanno luogo in un laboratorio industriale di ricerca.

Ciò consente di ridurre le perdite termiche della rete e, allo stesso tempo, di utilizzare tubazioni in plastica, più piccole, economiche e flessibili, invece di quelle in acciaio necessarie nel caso in cui le temperature di distribuzione siano più elevate.

Un altro aspetto interessante è che la rete, la più grande al mondo in questa specifica tipologia, è stata già dimensionata per coprire anche i futuri sviluppi edilizi del quartiere al 2035 e, quindi, il futuro aumento della domanda termica, che si prevede vada a coprire il fabbisogno di circa 40.000 persone, per un consumo totale di 23 GWh/anno di calore.

Solare termico in ascesa

Utilizzato in sinergia con altre fonti energetiche rinnovabili, prima tra tutte la biomassa, il solare termico è una delle tecnologie maggiormente in voga, soprattutto nell’Europa centrale e del nord, per le moderne reti di teleriscaldamento.

Molti dei casi raccolti nel pacchetto di visite virtuali, infatti, descrivono impianti che impiegano questa soluzione.

L’Austria, ad esempio, è rappresentata dall’impianto di Mürzzuschlag, il secondo più grande di tutto il Paese con i suoi 5.000 m2 di collettori, in grado di coprire il 100% del carico termico estivo e, come media annuale, il 10% del fabbisogno complessivo, producendo circa 2.200 MWh/anno di calore.

Inaugurato nell’ottobre del 2020, il sistema ha richiesto un investimento complessivo pari a circa 2 milioni di euro, un terzo del quale coperto tramite fondi del Ministero dell’Ambiente della regione della Stiria.

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