Tassonomia Ue, “gas e nucleare inclusi anche grazie a pressioni da Mosca”

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Secondo un’indagine di Greenpeace Francia le aziende russe del gas e del nucleare hanno influenzato le trattative sull’elenco delle attività “verdi”.

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I giganti russi degli idrocarburi Gazprom e Lukoil e l’azienda nucleare di stato russa Rosatom avrebbero influenzato la definizione della cosiddetta “Tassonomia verde”, l’elenco delle attività definite come eco-compatibili – e dunque finanziabili – dall’Unione Europea, che, con una decisione controversa ha incluso sia progetti sul metano che sull’atomo.

A denunciarlo un’inchiesta di Greenpeace Francia, che rivela come le aziende energetiche russe abbiano incontrato commissari europei e alti dirigenti della Commissione, sia direttamente che tramite aziende controllate o lobbisti ad esse collegate. Si contano almeno diciotto incontri dalla pubblicazione, nel marzo 2018, del Piano d’Azione della Commissione sulla finanza sostenibile.

Secondo quanto raccolto da Greenpeace Francia, la Russia sarebbe il maggior beneficiario dell’inclusione del gas e del nucleare nell’elenco degli investimenti sostenibili dell’Unione Europea.

Con il conseguente aumento del peso negoziale di Mosca nei confronti dell’UE, si prospetta infatti un aumento del flusso di denaro che, tra l’altro, alimenta la guerra in Ucraina.

L’indagine mostra come, grazie all’aumento di quantitativi di gas in Europa, che potrebbe essere favorito proprio dalla Tassonomia verde, la Russia potrebbe guadagnare 4 miliardi di euro in più all’anno, con un saldo positivo di 32 miliardi di euro al 2030.

Inoltre, l’inclusione del nucleare nella Tassonomia permetterebbe a Rosatom di assicurarsi una fetta dei 500 miliardi di euro previsti per l’espansione del nucleare nell’Unione Europea.

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