Superbonus, ora il mercato delle cessioni dei crediti è pronto a ripartire?

  • 15 Settembre 2022

Cosa cambia con le novità del decreto Aiuti bis e quali scenari si aprono. Reazioni e analisi degli esperti.

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Le novità del decreto Aiuti bis faranno ripartire il mercato delle cessioni dei crediti, relativi al Superbonus e agli altri bonus in edilizia?

Ieri, mercoledì 14 settembre, il Senato ha approvato il provvedimento (oggi all’esame della Camera), dopo che partiti e governo avevano raggiunto un accordo su un emendamento di compromesso in tema di responsabilità in solido tra cedente e cessionario dei crediti fiscali.

Cosa cambia

Ora la responsabilità solidale tra chi cede il credito e chi lo acquista si ha solo in caso di dolo o colpa grave, per i crediti sorti a partire da novembre 2021 (entrata in vigore del decreto anti-frodi con i nuovi obblighi su visti di conformità, asseverazioni e attestazioni).

Ciò permette di distinguere tra le condotte effettivamente fraudolente e i casi in cui, invece, chi acquisisce i crediti è in buona fede, essendo estraneo alle attività illecite compiute in precedenza da altri soggetti.

Mentre per i crediti maturati prima di novembre 2021, la responsabilità solidale sui soggetti diversi da banche, intermediari finanziari e assicurazioni, è circoscritta ai casi di dolo e colpa grave, ma sarà necessario acquisire una asseverazione “ora per allora”.

Reazioni e possibili punti critici

Tutto ciò sarà sufficiente a sbloccare la situazione?

La presidente Ance (Associazione nazionale costruttori edili), Federica Brancaccio, parla di “una grande battaglia” vinta “con lo sforzo di tutti”.

Mentre Antonio Patuelli e Giovanni Sabatini, rispettivamente il presidente e il direttore generale Abi (Associazione bancaria italiana), affermano che il testo approvato al Senato è “un passo in avanti e può contribuire a riavviare il mercato degli acquisti di tali bonus”, precisando però che ora è “importante che l’Agenzia delle entrate adegui il contenuto della circolare dello scorso giugno, in modo che si creino le condizioni più favorevoli per l’acquisto dei bonus edilizi”.

La circolare citata è la 23/E, dove si afferma che il cessionario dei crediti è solidalmente responsabile con il cedente se ha omesso il ricorso alla specifica diligenza richiesta, da valutare in base ad alcuni profili di rischio.

A questo punto, spiega a QulEnergia.it Virginio Trivella, coordinatore del comitato tecnico-scientifico di Rete Irene (imprese attive nella riqualificazione energetica degli edifici), “è fondamentale sapere qual è il parere delle Entrate alla luce della nuova normativa” ed è altrettanto fondamentale “che l’Agenzia delle entrate non ponga nuovi ostacoli“, tenendo conto che “il confine tra colpa lieve e colpa grave può essere labile”.

Secondo Trivella, quindi, sarebbe anche opportuno chiarire come devono comportarsi le banche per i loro controlli; in particolare, andrebbero definiti con più accuratezza i parametri con cui valutare i profili di rischio, soprattutto per quanto riguarda due aspetti: la sproporzione tra l’ammontare dei crediti ceduti e il valore dell’unità immobiliare; l’incoerenza tra il valore del credito ceduto e il profilo finanziario e patrimoniale del soggetto cedente il credito, se non è il primo beneficiario della detrazione.

Le modifiche approvate in Senato, sottolinea poi l’esperto, “hanno tolto un ostacolo e creato i presupposti legali per costituire un mercato secondario dei crediti”, mercato che si era inceppato a causa del nodo della responsabilità in solido.

Resta da vedere con quale velocità le banche si sapranno organizzare per gestire tutte le procedure e riattivare i meccanismi delle cessioni.

 

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