Combattere i cambiamenti climatici è una delle priorità del piano finanziario europeo appena proposto dalla Commissione Ue.
Bruxelles, infatti, punta a destinare il 21% del bilancio complessivo 2020, pari a 168,3 miliardi di euro, alle attività destinate a contrastare il surriscaldamento globale, ridurre le emissioni inquinanti, tutelare gli ecosistemi, incrementare le energie rinnovabili, insomma tutti quei progetti e quelle misure che possono contribuire a risolvere l’emergenza climatica.
Ricordiamo che il budget 2020 è l’ultimo del periodo fiscale 2014-2020; e l’Europa si è data l’obiettivo di spendere in media sul lungo periodo il 20% delle sue risorse in azioni per salvare il clima.
In particolare, informa una nota della Commissione, circa 13 miliardi sosterranno le iniziative di ricerca/innovazione del programma Horizon 2020, con un incremento del 6,4% rispetto ai fondi disponibili nel 2019.
Sulla cifra totale resta però l’incognita della Brexit: il budget, spiega un’analisi dell’agenzia EurActiv, è stato fissato assumendo che la Gran Bretagna continuerà a essere della partita, ma se dovesse infine uscire dall’Ue senza un accordo, i numeri andranno rivisti.
Intanto una relazione della Corte dei Conti Ue (vedi l’allegato in basso) evidenzia che metà degli Stati membri rischia di non raggiungere gli obiettivi al 2020 sulle fonti rinnovabili, tanto che saranno necessari “considerevoli sforzi” per riuscire nell’impresa.
Di conseguenza, la Corte raccomanda di accelerare gli investimenti in impianti eolici e solari, in particolare promuovendo le aste competitive per assegnare nuova capacità “verde”.
Ricordiamo che l’Italia è tra quelle nazioni, 11 in totale, che sono già in linea con i valori-obiettivo per le rinnovabili al 2020 (vedi qui), anche se Bruxelles, nelle sue ultime raccomandazioni di politica economica, ha bocciato il nostro paese su molti aspetti legati ai trasporti sostenibili e al settore energetico.
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