La Spagna torna a correre nelle rinnovabili: installati 4,6 GW nel 2020

È il terzo anno migliore di sempre. Dati e prospettive.

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La Spagna nel 2020 è tornata a installare nuovi impianti eolici e solari a ritmi elevati, segnando il terzo anno migliore di sempre

Lo evidenzia il grafico sotto, pubblicato dall’associazione spagnola delle energie verdi (APPA Renovables).

In particolare, lo scorso anno in Spagna si sono realizzati 2,6 GW di impianti fotovoltaici a terra utility-scale più 623 MW di impianti fotovoltaici in autoconsumo.

Per l’eolico si parla di 1,3 GW per un totale di circa 4,6 GW di nuova potenza installata nelle rinnovabili nel 2020 a livello nazionale.

L’anno record è stato finora il 2019 con oltre 7 GW totali di rinnovabili e quasi 4 GW di fotovoltaico, di cui la maggior parte (3 GW) riferita ai progetti solari assegnati nell’asta spagnola del 2017, con termine al 31 dicembre 2019 per la connessione in rete.

Nel 2020, invece, la parte del leone l’hanno fatta i grandi parchi fotovoltaici senza sussidi e regolati da contratti PPA privati (Power Purchase Agreement), che hanno coinvolto aziende di svariati settori industriali, interessati ad acquistare energia elettrica 100% pulita.

Un esempio è il mega impianto Nuñez de Balboa da 500 MW sviluppato da Iberdrola, che vende energia con contratti PPA a diversi clienti del settore bancario, delle telecomunicazioni e della grande distribuzione.

Intanto in Spagna si è chiusa la prima asta regolata dal Real Decreto 960/2020 con il nuovo meccanismo di incentivi alle rinnovabili.

In ballo c’erano 3 GW complessivi tra eolico e fotovoltaico con offerte scese, rispettivamente, fino a 20 euro/MWh e 14,89 euro/MWh (in media entrambe le tecnologie sono state sui 24-25 euro per MWh).

La Spagna, ricordiamo, punta a installare 60 GW di rinnovabili al 2030 e nei prossimi sei anni intende realizzare almeno 10 GW di nuovo fotovoltaico, 8,5 GW di nuovo eolico, più 500 MW di solare termodinamico e 380 MW di impianti a biomassa; qui il calendario indicativo delle aste pubblicato dal ministero a novembre, con i contingenti minimi da assegnare fino al 2025.

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