Riscaldamento, le pompe di calore battono il Gpl anche nei climi freddi

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Le analisi tecnico-economiche di un nuovo studio sulle aree remote del Midwest americano.

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Usare pompe di calore per riscaldare le abitazioni è una soluzione efficiente, oltre che conveniente dal punto di vista economico, anche nei climi freddi e nelle aree isolate non collegate alle infrastrutture del gas.

A questa conclusione è arrivato un nuovo studio, intitolato Decarbonizing rural residential buildings in cold climates: A techno-economic analysis of heating electrification” pubblicato su Energy and Buildings (link in basso).

Un gruppo di ricercatori del Michigan Technological University negli Usa e del KTH Royal Institute of Technology in Svezia, ha svolto una analisi tecnico-economica considerando le zone rurali del Midwest americano e ipotizzando differenti livelli di elettrificazione (con/senza integrazione di pannelli fotovoltaici) degli edifici residenziali, dove attualmente si utilizza il Gpl per il riscaldamento e la produzione di acqua calda sanitaria.

Dalle analisi emerge che, elettrificando il riscaldamento con pompe di calore, si riducono fino al 20% i costi complessivi delle forniture energetiche, rispetto allo scenario di riferimento (uso di Gpl). Inoltre, si riducono le emissioni di gas-serra fino al 30%, e fino al 50% abbinando il fotovoltaico alle pompe di calore.

In sostanza, si spiega nella sintesi della ricerca, le pompe di calore sono competitive rispetto al Gpl nelle aree isolate e in climi freddi, a prescindere dalla eventuale installazione di un impianto fotovoltaico per incrementare la quota di autoconsumo energetico.

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