Recepimento Direttiva Edifici, le associazioni ambientaliste chiedono più coraggio

"Molta teoria e poca pratica" nel DL di attuazione della EBPD: Kyoto Club, Legambiente e Renovate Italy chiedono al Governo un corretto recepimento nei modi, nei tempi, ma soprattutto nei contenuti.

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È stata resa pubblica a fine gennaio la bozza del recepimento in Italia della Direttiva 2018/844, che modifica e integra la Direttiva europea sull’efficienza energetica degli edifici (EPBD) (vedi QualEnergia.it).

Kyoto Club, Legambiente e Renovate Italy hanno quindi scritto una lettera al Governo, per sottolineare l’importanza di questo documento e, al contempo, la delusione che hanno provato nel leggere l’articolo 5.

“Questo recepimento è un passaggio fondamentale – scrivono le associazioni (neretti nostri) – soprattutto per quella che è la novità principale di tale direttiva, l’approvazione di una strategia di ristrutturazione a lungo termine (per la quale viene creato apposito articolo 2 bis nell’EPBD). Tale strategia sarà lo strumento che orienterà le azioni e le politiche in tema di ristrutturazione edilizia fino al 2050. Si prevede, infatti, che l’intero stock edilizio debba essere riqualificato, de-carbonizzato e trasformato in NZEB”.

In merito al sopracitato articolo 5, le scriventi sottolineano che questo “è quasi completamente aderente al testo della direttiva, tranne che per alcuni passaggi fondamentali. In particolare la bozza prevede che la prima versione della strategia contenga (cfr. art. 5.1.d) proposte di politiche e azioni volte a stimolare le ristrutturazioni importanti e la proposta di politiche e azioni rivolte ad accelerare la qualificazione energetica degli edifici pubblici (cfr. art. 5.1.e), mentre solo solo nelle versioni successive saranno riportati ‘i dettagli relativi all’attuazione della strategia stessa, ivi comprese le politiche e le azioni in essa previste (cfr. art. 5, comma 4)”.

Secondo le associazioni questo è un errore, perché – a loro avviso – senza definire politiche e azioni specifiche da mettere in campo, la strategia si limita ad essere un documento di indirizzo che contiene mere ipotesi.

Un approccio simile viene evidenziato dalle associazioni anche in altri passaggi del documento.

Ad esempio, proseguono le associazioni, secondo la Direttiva EPBD “gli Stati membri […] prendono in considerazione le questioni del benessere termo-igrometrico degli ambienti interni, della sicurezza in caso di incendi e dei rischi connessi all’intensa attività sismica“, (cfr. art. 7.5).

Secondo la bozza di recepimento invece la strategia di ristrutturazione a lungo termine “conterrà un’analisi della possibile integrazione degli interventi di efficientamento energetico degli edifici con gli interventi per la riduzione del rischio sismico e di incendio, volta ad ottimizzare la sicurezza, i costi di investimento e la durata degli edifici” (cfr. art. 5.1.f).

Per il recepimento della direttiva EPBD, concludono le associazioni, “riteniamo che il nostro paese non abbia bisogno di decisioni dilatorie ma di scelte coraggiose e, pertanto, chiediamo che il recepimento avvenga correttamente, nei contenuti (aderentemente al testo della Direttiva), nei modi (tramite convocazione degli stakeholder, alla quale saremo felici di portare i nostri contributi) e nei tempi (almeno entro la fine del presente anno)”.

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