I conti non tornano per il super piano energetico REPowerEU, presentato lo scorso 18 maggio da Bruxelles per tagliare le importazioni di combustibili fossili dalla Russia e aumentare la quota di rinnovabili con la proposta di alzare dal 40% al 45% il target 2030.
Lo sostiene Rystad Energy, precisando che tale piano richiederà investimenti per almeno 1000 miliardi di euro nelle diverse tecnologie pulite, considerando anche il necessario sviluppo delle reti elettriche, delle infrastrutture per il gas e degli accumuli energetici, batterie in primo luogo, senza dimenticare la realizzazione di impianti per produrre biometano e idrogeno.
La Commissione europea ha dichiarato che sono già disponibili 225 miliardi di euro in prestiti grazie al Recovery Fund e che potrebbe essere necessario un ulteriore investimento pari a 300 miliardi al 2030.
Sono cifre, spiega Rystad, che sembrano molto inferiori al livello richiesto per finanziare la transizione energetica green nei prossimi anni.
Anche perché il boom della domanda per pannelli fotovoltaici, batterie, turbine eoliche e altri componenti potrebbe portare a delle strozzature nelle forniture con il conseguente aumento dei costi delle singole tecnologie, sostengono gli analisti.
Più in dettaglio, REPowerEU intende arrivare a 320 GW cumulativi di fotovoltaico entro il 2025 e quasi 600 GW entro il 2030.
Si tratta di installare in media ogni anno circa 44-45 GW di nuovi impianti fotovoltaici entro metà decennio, tenendo conto che ora in Europa sono oggi in esercizio circa 189 GW di fotovoltaico.
In pratica, bisognerebbe quasi raddoppiare il tasso di installazione, sottolinea Rystad, che era di 24 GW nel 2021 e dovrebbe essere di 29 GW nel 2022. E per raggiungere quei 600 GW previsti entro il 2030, nei cinque anni successivi dovrebbero essere installati 56 GW/anno in media di nuova capacità FV.
Ipotizzando un costo medio per il fotovoltaico di 1,1 milioni di euro per MW di potenza, realizzare 411 GW da oggi al 2030 richiederebbe di investire 452 miliardi di euro.
Per quanto riguarda il settore eolico, le stime di Rystad suggeriscono che altri 450-490 GW di capacità dovrebbero essere operativi entro il 2030 per raggiungere il traguardo del 45% di elettricità rinnovabile: quindi altri 820 miliardi di euro di investimenti.
Secondo Carlos Torres Diaz, capo analista energia presso Rystad, “l’ambizione del piano REPowerEU è enorme” e sebbene “gli obiettivi siano raggiungibili, richiederanno una pianificazione e livelli di investimento, costruzione e produzione simili a quelli in tempi di guerra, per raggiungere i traguardi del 2030″.
REPowerEU ha anche riconosciuto la necessità di affrontare gli ostacoli nelle autorizzazioni di nuovi impianti a fonti rinnovabili; al momento, possono passare fino a 9 anni per avere il permesso a costruire un parco eolico in determinati Paesi.
In particolare, Bruxelles ha proposto di modificare la direttiva sulle fonti rinnovabili introducendo le cosiddette aree “go to”: aree particolarmente idonee alla realizzazione di nuovi impianti a fonti rinnovabili, con bassi rischi ambientali, dove si utilizzano procedure accelerate per le autorizzazioni di nuovi parchi eolici e fotovoltaici.
Si propone anche di riconoscere alle rinnovabili lo status di interesse pubblico prioritario.