A quanto ammontano i costi ambientali dell’inquinamento atmosferico?
Per calcolarli bisogna includere tantissimi parametri tecnici e socioeconomici riferiti alle diverse fonti energetiche (fossili vs rinnovabili), ai differenti settori (produzione di energia, riscaldamento, trasporti, ecc.), alle diverse sostanze inquinanti (anidride carbonica, particolato fine, ossidi di azoto e così via).
Entrano anche in gioco le “esternalità negative”, cioè gli impatti ecologici causati dalla produzione e dal consumo di gas, petrolio e carbone che non sono poi ripagati/compensati dai soggetti responsabili del loro utilizzo, secondo il principio “chi inquina paga” (la carbon tax è un esempio di tale principio).
Il conto è di 180 euro per ogni tonnellata equivalente di CO2 emessa nell’atmosfera, secondo l’agenzia federale tedesca dell’ambiente (UBA, Umwelt Bundesamt), che ha appena pubblicato un aggiornamento dei suoi metodi per stimare i danni ambientali complessivi dei gas serra, Methodological Convention 3.0 (documento allegato in basso).
L’agenzia ha considerato una molteplicità di conseguenze dell’inquinamento, tra cui: minacce per la salute umana, distruzione degli ecosistemi con perdita di biodiversità per le specie animali e vegetali, degrado dei suoli agricoli, danni a edifici e infrastrutture provocati da eventi meteorologici estremi.
Il mix di costi sanitari, economici e ambientali per la Germania tocca 164 miliardi di euro considerando le emissioni totali di CO2 in questo paese nel 2016.
Ecco qualche altro esempio. Per ogni kWh generato con carbone e lignite, evidenzia l’agenzia, bisogna calcolare in media, rispettivamente, 18,79 e 20,81 centesimi di euro in termini di impatti negativi.
Allora, considerando tutta l’energia generata con questa fonte fossile in Germania nel 2016 si superavano 31 miliardi di € di relativo extra costo dovuto all’inquinamento.
La tabella sotto riassume i costi ambientali delle varie fonti di generazione elettrica in Germania in cent€ per ogni kWh elettrico generato.
Passando ai trasporti, spiega l’agenzia tedesca, questi sarebbero responsabili di quasi un miliardo e mezzo di euro di costi ambientali riferiti al particolato fine, considerando le emissioni totali di PM 2.5 in Germania nel 2016.
Il conto sale a più di 7 miliardi guardando alle emissioni annuali di ossidi di azoto (NOx).