Pun oltre 340 euro, gas alle stelle e il Governo pensa alla fiscalizzazione degli oneri

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Possibili anche interventi su incentivi fissi, come i conti energia per il fotovoltaico. Le misure contro il caro energia annunciate dal ministro Cingolani in audizione.

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Fiscalizzazione parziale, intervento su incentivi fissi – come i conti energia fotovoltaici -, cartolarizzazione: sono le tre opzioni che il Governo italiano sta valutando per ridurre gli oneri di sistema e alleggerire così le bollette.

A spiegare come si sta muovendo il nostro esecutivo contro il caro energia è stato il ministro della Transizione ecologica, Roberto Cingolani, intervenuto in audizione davanti alle commissioni riunite Attività produttive della Camera e Industria del Senato.

Mentre il premier, Mario Draghi, parlando in aula alla Camera ha confermato che il Governo è pronto ad aggiungere altre risorse ai 3,8 miliardi già previsti per il 2022 contro il caro bollette.

Intanto i prezzi energetici sono sempre più alle stelle, con il Pun che oggi, mercoledì 15 dicembre, è schizzato per domani, 16 dicembre, a 347,35 euro per MWh (oggi a 341,99 €/MWh), mentre le tensioni tra Russia e Ucraina continuano a spingere in alto le quotazioni del gas.

In particolare, ha spiegato Cingolani, oltre alla fiscalizzazione di una parte degli oneri di sistema, si sta ragionando sugli incentivi con tariffa fissa, come i conti energia FV, che potrebbero essere agganciati ai prezzi energetici con un allungamento del periodo di diritto all’incentivo.

Altra opzione è la cartolarizzazione di parte degli oneri di sistema, che però, ha affermato il ministro, è una soluzione più complessa che richiede di essere gestita con il ministero delle Finanze in merito ai possibili impatti sulle casse dello Stato.

Sul fronte delle imprese, Cingolani ha poi annunciato che il decreto gasivori “è stato inviato per la firma”, mentre il provvedimento sulla compensazione dei costi Ets “è stato registrato dalla Corte dei Conti nei giorni scorsi ed è in fase di attuazione”.

Il titolare del MiTE è anche tornato sul tema della produzione nazionale di gas: si sta verificando come aumentarla, ottimizzando le risorse esistenti e riaprendo i giacimenti fermi. Ma stiamo parlando di una risorsa interna in calo costante dal 1997 (da 19,2 a 4,1 mld di mc, cioè meno del 6% dei consumi nazionali)

Sul caro energia si è soffermato anche il premier, Mario Draghi, in occasione delle comunicazioni alla Camera sul prossimo Consiglio europeo. I rincari energetici, ha affermato, sono dovuti “soprattutto a cause congiunturali, come la ripresa economica globale e le strozzature negli approvvigionamenti. Questi fattori transitori dovrebbero essere almeno in parte superati nel corso del 2022, con la normalizzazione dei consumi e il superamento dei colli di bottiglia”.

Ma questi rincari, ha aggiunto, “riflettono anche un problema strutturale della transizione energetica. L’espansione delle rinnovabili è ancora incompleta, anche a causa delle esitazioni dei Governi di molti Paesi. Al tempo stesso, per raggiungere l’obiettivo di ridurre le emissioni, a livello globale utilizziamo meno fonti fossili come il carbone. Il risultato è una dipendenza da combustibili di transizione come il gas, con rischi di aumento dei prezzi”.

Draghi poi ha ricordato che da giugno il Governo ha stanziato più di 4 miliardi contro il caro bollette e che per il 2022 “abbiamo previsto altri 3,8 miliardi e siamo pronti a aggiungere altre risorse se l’andamento dei prezzi non dovesse stabilizzarsi. Per il primo trimestre 2022, annulliamo gli oneri generali di sistema per le utenze elettriche domestiche, per le piccole attività commerciali, per le microimprese; riduciamo al 5 per cento l’aliquota IVA e abbattiamo gli oneri generali di sistema per il gas; e per i cittadini più poveri e in gravi condizioni di salute, c’è quasi un miliardo per rafforzare le agevolazioni”.

Infine il Primo Ministro ha auspicato una rapida attuazione del nuovo pacchetto gas della Commissione europea, che “comprende l’acquisto congiunto volontario di stoccaggi strategici da parte degli operatori di trasmissione energetica, una misura che sarebbe utile per far fronte a eventuali rincari futuri”.

Video audizione Cingolani:

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