Inizia alla Camera una battaglia per limitare i parchi eolici nelle aree a elevato rischio incendio.
Il deputato sardo del Movimento 5 Stelle Emiliano Fenu, insieme ai colleghi di partito Fontana, Morfino e Costa (quest’ultimo ex ministro dell’Ambiente ed ex comandante regionale della Campania del Corpo forestale dello Stato), ha depositato una proposta di legge (link in basso) per attribuire alle Regioni la possibilità di individuare le zone in cui vietare l’installazione degli aerogeneratori.
“Anche ieri la Sardegna ha vissuto una giornata pesantissima sul fronte degli incendi”, ha dichiarato Fenu in un intervento in Aula ieri, 30 luglio.
“L’intervento dei mezzi aerei è stato, è e sarà sempre più fondamentale – ha aggiunto – ma c’è un rischio enorme che si aggiunge a quello concreto degli incendi boschivi ed è legato alla presenza degli aerogeneratori che ostacolano l’arrivo dei mezzi di soccorso e in alcuni casi influiscono negativamente sull’efficacia degli interventi di spegnimento”.
Nella regione, da inizio anno al 22 luglio, ci sono stati 1135 incendi.
La proposta di legge modificherebbe l’articolo 4 della legge quadro in materia di incendi boschivi, la n. 353/2000, aggiungendo la seguente dicitura: “Le regioni, sulla base del piano regionale per la programmazione delle attività di previsione, prevenzione e lotta attiva contro gli incendi boschivi […] possono individuare, tenendo conto dei fattori di rischio individuati dal piano, aree di divieto di installazione degli impianti eolici”.
Si prevede inoltre la pubblicazione della cartografia territoriale all’interno della quale siano indicate le aree non idonee all’installazione di aerogeneratori.
La proposta del M5S si basa su una segnalazione della Direzione generale del corpo forestale e di vigilanza ambientale della Regione Sardegna, secondo la quale “la presenza degli aerogeneratori costituirebbe un ulteriore e problematico ostacolo alla navigazione, sui corridoi di approccio alle fiamme, dei mezzi aerei ad ala fissa influendo negativamente sull’efficacia degli interventi di spegnimento e potrebbe addirittura escluderlo. Analoghe considerazioni vanno estese all’utilizzo dei mezzi ad ala rotante in particolare nelle fasi di spegnimento e di approvvigionamento idrico”.
Nell’attesa di raccogliere effettive testimonianze di interventi di spegnimento resi difficoltosi dalla presenza di aerogeneratori, non si può non sollevare un dubbio: allo stesso modo, quindi, anche altre infrastrutture come seggiovie, elettrodotti, fari, croci costituirebbero un ostacolo? Andrebbero vietati anche quelli?
In Sardegna le rinnovabili continuano ad essere sotto attacco. La giunta Todde ha approvato una moratoria molto contestata dalle associazioni di categoria, e a inizio luglio il Consiglio regionale sardo ha anche approvato un ordine del giorno che impegna l’esecutivo regionale a valutare “l’istituzione di un’imposta regionale sulle produzioni di energia da fonti rinnovabili e assimilate per gli impianti di tipo industriale non ricadenti in regime di autoconsumo o in ambito di comunità energetica, realizzati nel territorio regionale o in aree marine adiacenti”.
- La proposta di legge (pdf)