Primi dieci mesi 2019: rinnovabili elettriche in leggero calo

Con una domanda elettrica che resta stabile tutte le rinnovabili a fine ottobre generano in Italia 760 GWh in meno sul 2018. Crescono solo FV (+2 TWh) ed eolico (+1,1 TWh), ma non basta più per gli obiettivi 2030.

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A ottobre 2019 le rinnovabili, generando 7,7 TWh, hanno soddisfatto il 29,4% della domanda (quasi un punto in meno dell’ottobre 2018) e il 33,8% della produzione. Rispetto ad ottobre 2018 il rialzo più significativo è quello del fotovoltaico (+21,6%).

Sul periodo gennaio-ottobre dal rapporto mensile di Terna (allegato in basso) emerge che le fonti rinnovabili (generazione pari a 95,1 TWh) hanno soddisfatto finora il 35,5% della domanda elettrica del paese (pressoché stabile rispertto ad un anno fa: -0,3%) contro il 35,7% di un anno fa: la differenza di generazione pulita è al momento di circa 766 GWh in meno.

Sulla produzione totale interna le rinnovabili hanno invece coperto finora il 39,9% contro il 41,2% di un anno fa.

Nel grafico le quote di rinnovabili elettriche sulla domanda nel periodo gennaio-ottobre dal 2014 ad oggi.

La generazione da fonti rinnovabili in questi dieci mesi del 2019 cresce, in relazione allo stesso periodo, rispetto al 2015, 2016 e 2017. In confronto con il 2014 è inferiore però di circa 7,4 TWh, come si può dedurre dal grafico che illustra l’andamento della domanda di elettricità e la produzione da fonti rinnovabili nei periodi gennaio-ottobre dal 2014 al 2019.

Nel corso di quest’anno il contributo dell’idroelettrico (37,9 TWh circa) è diminuito di 3,8 TWh (-9,4%) rispetto al 2018. Il fotovoltaico aumenta del 9,9%, mentre l’eolico dell’8,1%; da rilevare che a ottobre la produzione dal vento cala del quasi 31% rispetto a ottobre 2018.

La produzione termoelettrica è aumentata del 4,1% (6,2 TWh in più). In discesa di quasi il 10% l’importazione.

Eolico e fotovoltaico hanno prodotto insieme nel 2019, 3,1 TWh in più dello scorso anno (+9,4%), compensando solo parte il calo dell’idroelettrico.

Insieme le due fonti sono cresciute rispetto al 2014, cioè a 5 anni fa, nella produzione dei primi 10 mesi dell’anno di soli 5,3 TWh (37,9 contro 32,6 TWh), cioè intorno al 16,8%, un tasso troppo basso se confrontato con il contributo che dovranno fornire queste due tecnologie da qui al 2030.

A fine ottobre l’idroelettrico, con 37,9 TWh, ha soddisfatto finora il 14,1% dei consumi di elettricità (era al 15,5% nel 2018, e appena al 12,4% nel 2017). Sul totale della produzione nazionale di elettricità è invece 15,9%.

Il fotovoltaico ha coperto l’8,4% della domanda e il 9,4% della produzione nazionale (nel 2018 sulla domanda era al 7,6% e all’8,8% sulla produzione). Il FV in questi primi dieci mesi è cresciuto di 2 TWh rispetto allo stesso periodo 2018.

L’eolico con i suoi 15,4 TWh soddisfa il 5,7% della richiesta (era al 5,3% nel 2018); sulla produzione interna soddisfa il 6,5% del totale (era al 6,1% nel 2018): in un anno la prodione dal vento è aumentata di poco più di 1,1 TWh.

Insieme, solare ed eolico hanno contribuito finora nel 2019 al 14,1% della domanda elettrica nazionale, grosso modo quanto il solo idroelettrico.

Sul totale della generazione da tutte le fonti rinnovabili, a fine ottobre 2019, la quota di idroelettrico è del 39,8% (un anno fa era al 43,5%) (vedi grafico sotto).

Il fotovoltaico rappresenta il 23,7% di tutte le rinnovabili elettriche e l’eolico il 16,2%, entrambe queste specifiche percentuali sono in aumento rispetto 2018. Stabili bioenergie e geotermia.

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