Un nuovo studio di Carbon Tracker, intitolato The sky’s the limit (link in basso), arricchisce il filone dei rapporti su ciò che è tecnicamente-economicamente fattibile per trasformare il mix energetico globale, affermando che eolico e solare hanno un potenziale cento volte superiore all’attuale domanda di energia di tutti i paesi del mondo.
In sostanza, gli autori dello studio hanno stimato che, sfruttando le tecnologie esistenti nelle aree più adatte al loro utilizzo, con impianti eolici e solari si potrebbero produrre fino a 6.700 PWh di elettricità ogni anno a livello mondiale. Nel documento si precisa che 1 PWh (petawatt-ora) corrisponde a mille TWh e che la domanda elettrica globale odierna è pari a 27 PWh/anno.
Nel 2050, secondo i calcoli di Mark Jacobson citati da Carbon Tracker, assumendo di aver sviluppato un mix energetico alimentato al 100% da rinnovabili, il consumo elettrico globale sarà nell’ordine di 76 PWh/anno.
Oggi invece si stima un consumo energetico globale che espresso in termini esclusivamente elettrici (dopo tutti i complessi calcoli di conversione), è di circa 65 PWh.
Il punto, che si desume da simulazioni come quella proposta da Carbon Tracker, è che le due fonti rinnovabili, eolico e fotovoltaico, da sole potrebbero ampiamente coprire l’intero fabbisogno energetico in tutti i settori: produzione di elettricità, trasporti, processi industriali, riscaldamento, supponendo di elettrificare tutto direttamente o indirettamente grazie all’utilizzo di idrogeno verde, ricavato da energia 100% green.
Ciò non esclude, ovviamente, il contributo delle altre risorse verdi, come idroelettrico e geotermia, in base alle loro disponibilità a livello locale e regionale. Senza dimenticare il ruolo fondamentale che avranno i sistemi di accumulo, in primis le batterie.
Nello studio si afferma che già oggi il 50% circa del potenziale tecnico delle rinnovabili ha un potenziale economico, vale a dire, è più conveniente sviluppare nuovi parchi eolici e solari rispetto alle centrali a combustibili fossili. Nel 2030, oltre il 90% di suddetto potenziale sarà più economico di gas, carbone, petrolio.
In altre parole: entro pochi anni, le risorse fossili saranno messe fuori mercato dalle rinnovabili in ogni parte del Pianeta e gli investimenti più convenienti saranno dappertutto quelli in nuovi impianti eolici e solari.
Oggi intanto, osserva Carbon Tracker, stiamo usando una parte irrisoria del potenziale del solare e dell’eolico, rispettivamente lo 0,01% e 0,16% del totale.
Un altro punto sottolineato da Carbon Tracker, in linea generale, è che la disponibilità di terreni e spazi adatti alla costruzione di impianti non rappresenta un problema.
Difatti, ipotizzando di usare solo il solare per soddisfare tutto il consumo energetico annuo mondiale, bisognerebbe coprire di pannelli solo lo 0,3% della superficie terrestre, circa 450.000 km quadrati su un totale di 149 milioni di km quadrati.
Interessante, infine, osservare la mappa seguente, tratta dallo studio.
Vediamo che l’Italia, al pari di altri paesi Ue come Olanda e Germania, rientra nel gruppo di paesi classificato “stretched”, vale a dire, dove il potenziale tecnico di eolico e solare è più ristretto (inferiore a 10 volte la domanda energetica nazionale).
E questo, spiega Carbon Tracker, pone problemi aggiuntivi a livello di pianificazione degli impianti e potrebbe rendere necessario potenziare le infrastrutture di rete (elettrodotti) per importare una parte dell’energia.
- Link alle analisi di Carbon Tracker (studio scaricabile con registrazione gratuita)