Pniec, cosa prevede il testo finale per le misure di efficienza energetica

  • 23 Gennaio 2020

Certificati bianchi, detrazioni fiscali, conto termico, rinnovabili termiche: una sintesi degli strumenti inclusi nel Piano nazionale integrato per l’energia e il clima al 2030.

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Quali sono le principali misure per l’efficienza energetica previste dal Piano nazionale integrato per l’energia e il clima (PNIEC) al 2030?

Il governo italiano ha appena presentato la versione finale del piano, tenendo conto delle osservazioni fatte da Bruxelles sulla bozza varata un anno fa dal ministero dello Sviluppo economico; vediamo allora in sintesi che cosa è cambiato e che cosa è rimasto uguale rispetto alla versione iniziale del PNIEC in tema di efficienza energetica.

Per quanto riguarda gli obiettivi, ricordiamo che il nostro paese punta a ridurre del 43% i consumi di energia primaria al 2030 e del 39,7% i consumi di energia finale, rispetto allo scenario di riferimento PRIMES 2007, confermando così la traiettoria indicata nella bozza.

Certificati bianchi e detrazioni fiscali

Tra le diverse misure per attuare il piano nella sua dimensione dell’efficienza energetica, un ruolo di primo piano spetterà ai certificati bianchi per i quali, si legge nel testo definitivo (neretti nostri in tutte le citazioni), “si sta anche valutando la possibilità di mettere in atto una riforma profonda del meccanismo”.

Tra i principali punti in fase di analisi, prosegue il documento, c’è “il possibile ampliamento della platea dei soggetti obbligati e l’eventuale modifica/integrazione del meccanismo del mercato dei titoli con altri complementari. Sul lato degli interventi ammissibili sarà fondamentale la più efficace promozione degli interventi nei settori civile e trasporti, anche tramite lo sviluppo delle misure comportamentali”.

Un altro campo d’intervento molto importante è quello delle detrazioni fiscali per la riqualificazione energetica e il recupero del patrimonio edilizio.

Qui è in fase di valutazione, evidenzia il documento, la possibilità di stabilizzare le detrazioni per un periodo almeno triennale (una novità rispetto alla bozza); inoltre, si legge nel testo, si punta a integrare l’ecobonus, il sismabonus e il bonus casa in un unico meccanismo.

Quest’ultimo “prevedrà, per gli interventi che hanno effetto sulla prestazione energetica degli edifici, un beneficio modulato in relazione al risparmio atteso, considerando l’intera vita tecnica dell’intervento, al fine di premiare quelli con il miglior rapporto costo-efficacia e aumentare la propensione verso interventi radicali sull’edificio (deep renovation), ivi compresi quelli che includono il miglioramento sismico”.

Inoltre, prosegue il documento, si sta predisponendo la disposizione attuativa per creare una sezione specifica nell’ambito del Fondo nazionale dell’efficienza energetica, volta alla concessione di garanzie agli istituti di credito che erogano mutui a privati cittadini o a condomini per l’esecuzione di interventi di efficientamento energetico.

Conto termico e fondo per l’efficienza energetica

Passando al conto termico, nella versione finale del PNIEC, al pari di quanto si leggeva sostanzialmente nella versione di un anno fa, si legge che si punta a specializzare questo meccanismo “in ambito non residenziale, ovvero nel settore terziario sia pubblico che privato” e che si intende “proseguire l’impegno per la semplificazione dell’accesso al meccanismo da parte della Pubblica Amministrazione, anche attraverso la promozione del modello ESCo e l’utilizzo di contratti di tipo EPC.

Inoltre, si valuterà l’ampliamento degli interventi ammissibili, prendendo anche in considerazione gli interventi di allaccio a sistemi di TLR [teleriscaldamento, ndr] efficiente”.

Parlando poi del Fondo nazionale per l’efficienza energetica, il documento chiarisce che “sarà incrementata la dotazione finanziaria oggi disponibile, favorendo il versamento delle risorse destinate all’efficienza energetica gestite dalle amministrazioni centrali e locali […] e orientando il meccanismo verso la promozione di interventi nel settore civile (sia residenziale che terziario) e dei trasporti”, con una dotazione finanziaria aggiuntiva pari a 733 milioni di euro per il periodo 2021-2030.

Tra le misure da utilizzare il PNIEC finale cita anche il nuovo credito d’imposta per gli investimenti in beni strumentali nuovi, introdotto dalla legge di Bilancio 2020 che ha cambiato la disciplina vigente per il Piano Impresa 4.0.

Infine, il documento definitivo cita diverse misure nel settore trasporti, tra cui il rinnovo dei veicoli adibiti al trasporto pubblico locale con percentuali crescenti di veicoli elettrici, ibridi e a metano/idrogeno, il rilancio e il potenziamento del marebonus e ferrobonus per favorire lo spostamento su navi e ferrovie dei trasporti merci (shift modale) e nuovi investimenti nelle infrastrutture di ricarica per i veicoli elettrici.

Le rinnovabili termiche

Per quanto riguarda la promozione delle rinnovabili termiche, che hanno un impatto notevole sulle politiche di efficienza energetica, nel PNIEC finale, analogamente a quanto visto nella bozza, si parla di introdurre “requisiti prestazionali e ambientali più stringenti per i generatori di calore a biomassa”.

Inoltre, “si valuterà l’introduzione di vincoli di sostituzione di apparecchi di riscaldamento obsoleti e di obblighi di controlli e manutenzione periodica per gli impianti a biomasse (catasto telematico)”, mentre per le pompe di calore elettriche e a gas “si manterrà un approccio tecnologicamente neutro, lasciando al mercato la selezione dell’opzione più efficiente per ogni applicazione, valorizzando anche l’apporto in modalità raffrescamento” mentre i meccanismi di promozione saranno orientati anche a favorire la diffusione delle pompe di calore geotermiche.

In tema di solare termico, “sarà aggiornata la normativa riguardante l’integrazione obbligatoria di una quota minima di fonti rinnovabili negli edifici nuovi o sottoposti a ristrutturazioni rilevanti.

Inoltre, al fine di favorire l’installazione di impianti solari termici che possano sopperire alla domanda di calore in maniera più elastica ed efficace (ad esempio coprendo il fabbisogno per il servizio di riscaldamento degli edifici), sarà importante confermare, nelle misure di incentivazione, la promozione dei sistemi ibridi”.

La raccolta di QualEnergia.it, Tutto sul Piano nazionale integrato Energia e Clima

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