Più turismo con l’eolico in mare: una ricerca negli Stati Uniti

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Dopo la costruzione del primo parco offshore americano a Block Island sono aumentati i visitatori nella zona.

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L’eolico offshore può avere effetti positivi anche per il turismo: a dirlo è una ricerca dell’Università di Rhode Island, che ha analizzato il mercato degli affitti immobiliari, prima e dopo l’installazione del primo parco eolico in mare negli Stati Uniti.

Parliamo dell’impianto con sei turbine per complessivi 30 MW di potenza a Block Island, inaugurato nel 2016; nello studio Sustainability and tourism: the effect of the United States’ first offshore wind farm on the vacation rental market (qui un estratto), i ricercatori guidati dal docente di economia ambientale Corey Lang hanno collezionato i dati delle locazioni di case tramite AirBnB a Block Island, nei due anni che hanno preceduto la realizzazione del parco offshore e nell’anno successivo.

Dopo aver esaminato diversi parametri, tra cui le prenotazioni degli immobili, i tassi di occupazione degli appartamenti, i guadagni medi mensili, e averli confrontati con quelli delle case gestite da AirBnB nelle località vacanziere vicine (Narragansett, Westerley, Nantucket), gli autori della ricerca hanno scoperto che nei mesi estivi a Block Island dopo l’installazione delle pale eoliche c’è stato un incremento di turismo.

I risultati, quindi, smorzano i timori di chi percepisce nelle pale offshore una potenziale minaccia per l’economia turistica locale, a causa dei presunti impatti visivi e acustici dei generatori eolici.

In particolare, a luglio-agosto le case affittate da AirBnB a Block Island hanno visto aumentare in media del 19% i tassi d’occupazione, con una crescita dei ricavi medi mensili nell’ordine di 3.490 dollari, in confronto ai dati registrati nelle altre zone di vacanza.

Certo, spiegano i ricercatori in una nota divulgativa, questi dati non spiegano perché è cresciuto l’interesse turistico verso Block Island; i motivi possono essere diversi e si possono solo formulare delle ipotesi, tra cui la curiosità di vedere il parco offshore.

Inoltre, la presenza delle turbine può aver attirato alcune categorie di turisti “speciali”, ad esempio gli appassionati di pesca (è risaputo che nei dintorni delle turbine il mare è più pescoso) e le persone che sono interessate alle energie rinnovabili e più in generale ai temi di sostenibilità ambientale.

È anche difficile individuare delle tendenze di lungo periodo: ad esempio, se è stata principalmente la curiosità per il nuovo progetto a spingere più persone a visitare l’isola, è probabile che la crescita degli affitti si sgonfierà un po’, al contrario se sono stati decisivi altri aspetti, ad esempio la maggiore pescosità dei fondali marini, l’eolico offshore potrebbe diventare un elemento di attrazione più duraturo.

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