Pacchetto clima Ue, Orban crea un fronte contro il Fit for 55

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Anche la Polonia al fianco del premier ungherese, che accusa le politiche europee sul clima per il caro-energia.

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L’Europa è sempre più divisa su come affrontare il caro bollette, con l’Ungheria che punta a creare un fronte comune di Stati membri contrari alle misure di transizione energetica previste dal pacchetto “Fit for 55”.

Il premier ungherese, Viktor Orban, parlando alla radio pubblica, riporta l’agenzia Reuters, ha accusato l’azione Ue per contrastare il cambiamento climatico di aver fatto impennare i prezzi dell’energia, annunciando che Ungheria e Polonia presenteranno una posizione unitaria sul tema al prossimo Consiglio europeo del 21-22 ottobre.

Le tensioni tra paesi su tempi, modi e contenuti delle politiche “verdi”, si sono esacerbate nelle ultime settimane, assieme alla battaglia sulla sovranità nazionale, che vede la Polonia ribellarsi a quanto stabilito dal trattato fondativo dell’unione in quanto a gerarchia delle fonti, spalleggiata in questo dal governo sovranista ungherese.

Orban, riferisce la Reuters, ha affermato che i “burocrati di Bruxelles” combattono contro i cambiamenti climatici aumentando continuamente i prezzi dell’elettricità generata con carbone e gas, cosa che ha portato a un incremento delle bollette in tutta Europa.

Orban ha dichiarato che “Bruxelles non è la soluzione oggi, ma è il problema”, perché secondo il prmier ungherese è la stessa Commissione Ue che sta deliberatamente alzando i prezzi energetici per favorire la transizione alle rinnovabili.

In sostanza Orban sta ribaltando la situazione per fare dell’Ungheria la nazione capofila dell’opposizione al Green Deal europeo.

Ricordiamo, infatti, che la Commissione Ue più volte ha spiegato che la transizione energetica è la soluzione e non la causa del problema, perché incrementare gli investimenti in fonti rinnovabili riduce la diprendenza europea dai combustibili fossili e in particolare dal gas, i cui alti prezzi sui mercati internazionali stanno contribuendo in larga parte al caro bollette.

Intanto Bruxelles sta preparando una sorta di “scatola degli attrezzi” con linee guida ai governi, volte ad affrontare l’aumento in corso dei prezzi energetici senza danneggiare il mercato unico Ue.

Tra gli strumenti, che i capi di Stato discuteranno al vertice del 21-22 ottobre, ci saranno in particolare: aiuti diretti alle fasce deboli, azioni su fiscalità e oneri ma divieto di intervenire sul prezzo della CO2 agendo sul mercato Ets (Emissions Trading Scheme).

Ricordiamo infine che la Spagna nei giorni scorsi ha proposto di discutere, come possibili rimedi al caro energia, il lancio di una piattaforma comune europea per l’acquisto del gas e un intervento per frenare l’aumento dei prezzi della CO2.

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