Moratoria sulle rinnovabili, in Umbria il M5S dice no

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Dopo una proposta di moratoria del Pd regionale il capogruppo Cinquestelle De Luca si oppone. Intanto in Sardegna la Giunta dialoga sulle aree idonee e segnala che 37 impianti non sono bloccati perché avviati prima del 3 luglio.

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A ventiquattro ore dalla proposta del Pd umbro di introdurre una moratoria agli impianti eolici, il capogruppo regionale M5S, Thomas De Luca, esprime contrarietà a questa prospettiva.

Entrambi i partiti, si ricorda, sono all’opposizione in Consiglio regionale e “il Movimento 5 Stelle non sosterrà alcuna moratoria ideologica a priori sulle energie rinnovabili”, scrive il consigliere regionale in una nota.

“Nella nostra regione gli impianti eolici installati costituiscono meno di un millesimo della produzione necessaria per soddisfare il fabbisogno elettrico” del territorio. “Nel frattempo continuiamo a produrre e importare energia generata da fossili per la maggior parte di ciò che consumiamo”.

La visione del Movimento per l’Umbria è di opporsi comunque a “discutibili impianti di 200 metri di altezza sui crinali appenninici” e a “finanziamenti pubblici su progetti improduttivi”, ma considerando comunque le Fer utili ad “attrarre investitori che possano contribuire allo sviluppo economico del territorio in maniera sostenibile” e a generare “un risparmio per le bollette degli umbri”.

Per fare ciò l’invito del M5S all’attuale Giunta di centrodestra, il cui mandato scade quest’anno, è di individuare quanto prima le aree idonee come definito dal relativo decreto Mase; una sollecitazione arrivata anche dal Pd regionale.

Infine, De Luca sottolinea: “Se l’Umbria è classificata tra le regioni con il maggior incremento di cementificazione in Italia negli ultimi cinque anni non è certo a causa delle rinnovabili. Stranamente nessuno si pone il problema dell’impatto sull’ambiente e sul paesaggio di inceneritori, biodigestori o nuovi centri commerciali”.

Gli impianti fuori dalla moratoria in Sardegna

Lunedì scorso l’assessore all’Industria della Sardegna, Emanuele Cani, è tornato a dare precisazioni sulla moratoria agli impianti Fer, provando a tamponare una querelle che non si è sopita neanche durante la pausa estiva.

“Per continuare a fare chiarezza smentendo chi cerca di costruire narrazioni distorte”, dunque, Cani ricorda in una nota che la legge n. 5, approvata dal Consiglio regionale, blocca la realizzazione di tutti gli impianti che non abbiano “effettivamente iniziato i lavori entro la data del 3 luglio 2024, a prescindere dalla fase autorizzativa in cui si trovano. Dunque, “se ci sono cantieri in corso, sono solo legati ad autorizzazioni rilasciate dai nostri predecessori”.

Quali sono gli impianti salvi dalla moratoria? Il censimento è stato fatto dalla stessa Giunta Todde che parla di 4 progetti eolici con autorizzazioni risalenti a 2015, 2020, 2021 e 2022. A questi vanno aggiunti 33 progetti fotovoltaici autorizzati tra 2019 e 2023.

Per tutti questi impianti il Corpo Forestale sta verificando quanti abbiano realmente iniziato i lavori e se siano presenti violazioni.

L’assessore Cani, intanto, sta portando avanti una serie di incontri con gli stakeholder locali per raccogliere osservazioni e proposte sull’individuazione delle aree idonee, a cui lavora una specifica cabina di regia regionale (leggi Todde: Sardegna “al lavoro senza sosta” sulle aree idonee alle rinnovabili).

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