Il nuovo decreto contro il caro energia

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Garanzie per la liquidità per riempire gli stoccaggi gas, una tassa per gli importatori e la proroga ai tagli di oneri e Iva per contenere le bollette di gas e luce. Il testo entrato in Consiglio dei ministri.

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Un prelievo sugli extra-profitti degli importatori di gas con contratti pluriennali e le annunciate garanzie pubbliche per dare liquidità a chi deve riempire gli stoccaggi: sono queste le due novità dell’ennesimo decreto contro il caro energia, approvato ieri in Consiglio dei ministri e che proroga anche per il terzo trimestre 2022 le misure su oneri di sistema e Iva per contenere le bollette.

Stando al testo entrato in Cdm (in basso), il nuovo intervento del Governo ammonta a 3,27 miliardi di euro.

Come anticipato, anche per il trimestre che inizierà da luglio vengono azzerati gli oneri generali di sistema nel settore elettrico e lo stesso avviene per il gas, dove si conferma anche la riduzione dell’Iva al 5%.

C’è poi l’aiuto per riempire gli stoccaggi: anche alle imprese che effettuano stoccaggio di gas naturale si applicheranno le misure temporanee per il sostegno alla liquidità delle imprese, tramite garanzie prestate da Sace, introdotte con il decreto Aiuti del 17 maggio scorso.

Terza gamba del provvedimento è la tassa sugli extraprofitti di chi importa gas: imprese che importano gas in Italia con contratti di approvvigionamento di durata superiore a un anno dovranno versare un contributo che andrà alla Cassa per i servizi energetici e ambientali (Csea).

La percentuale da versare nella bozza non è definita, ma viene spiegato come dovrà essere calcolata la base imponibile e si prevede che il contributo sia restituito in caso di perdita.

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