L’intero Stato della Città del Vaticano verrà alimentato dall’energia elettrica proveniente da un maxi-impianto agrivoltaico. Lo ha deciso Papa Francesco annunciando, in una lettera in forma di motu proprio intitolata ‘Fratello Sole‘ e resa pubblica ieri 26 maggio, la volontà di installare i pannelli nella zona extraterritoriale di Santa Maria di Galeria, a poca distanza da Roma.
Proprio quel territorio fu oggetto di un accordo siglato nel 1951 tra lo Stato italiano e la Santa Sede per l’assegnazione di una vasta area da 424 ettari per la costruzione del Centro Trasmittente per la Radio Vaticana. I lavori cominciarono nel 1954 e il centro fu inaugurato il 27 ottobre 1957 da papa Pio XII.
L’area di trasmissione delle antenne di Radio Vaticana gode del privilegio dell’extraterritorialità a favore della Santa Sede. Oltre ad alimentare il Vaticano, l’impianto dovrebbe coprire anche il 100% del fabbisogno elettrico di quella stazione.
“Con la Lettera Enciclica Laudato si’ sulla cura della casa comune del 24 maggio 2015”, scrive il Papa nel testo, “ho invitato l’umanità intera a prendere coscienza della necessità di apportare cambiamenti ai propri stili di vita, di produzione e di consumo, al fine di contrastare il riscaldamento globale che vede, tra le sue principali cause, l’uso pervasivo dei combustibili fossili”.
Già sotto Benedetto XVI nel 2008 il Vaticano ricoprì il tetto dell’aula Nervi con cinquemila metri quadri di pannelli solari: un impianto da 221 kW non visibile dal livello del suolo.
Secondo Francesco “occorre operare una transizione verso un modello di sviluppo sostenibile che riduca le emissioni di gas serra in atmosfera, ponendosi l’obiettivo della neutralità climatica” e l’umanità “dispone dei mezzi tecnologici necessari ad affrontare questa trasformazione ambientale”, nella quale “l’energia solare ricopre un ruolo fondamentale”.
Il Papa ha affidato l’incarico di realizzare l’impianto al presidente del Governatorato, cardinale Fernando Vergez Alzaga, e al presidente dell’Amministrazione del Patrimonio della Sede apostolica (Apsa), arcivescovo Giordano Picinotti.
“Per l’espletamento di questo compito – scrive il Pontefice – in deroga alla normativa vigente e senza richiedere autorizzazione alcuna, vi nomino Commissari Straordinari con piena capacità di compiere i necessari atti di ordinaria e straordinaria amministrazione”.
Il testo precisa inoltre che, “ai fini del mantenimento dei privilegi di extraterritorialità garantiti ai sensi degli artt. 15 e 16 del Trattato Lateranense”, i commissari comunicheranno all’Autorità italiana “la sistemazione nell’area designata di strutture e sedi di enti facenti capo alla Santa Sede e al Governatorato della Città del Vaticano”.
All’interno del micro-Stato, ricordiamo, esiste anche una rete di teleriscaldamento e 12 colonnine per la ricarica di auto elettriche. Il Vaticano rientra inoltre, dal luglio 2022, nella Convenzione-Quadro delle Nazioni Unite sui Cambiamenti Climatici.
Il Governatorato ha avviato diverse iniziative che hanno come obiettivo la decarbonizzazione. L’ultima in ordine di tempo risale allo scorso novembre: si tratta di un programma di sviluppo della mobilità sostenibile, denominato “Conversione Ecologica 2030”, che prevede la graduale sostituzione delle vetture di proprietà dello Stato con veicoli elettrici. Il Gruppo Volkswagen è stato individuato come principale partner strategico.