Forniture di idrogeno su vasta scala dalla Norvegia alla Germania entro il 2030 per decarbonizzare le industrie tedesche e garantire la sicurezza energetica del Paese.
È questo il focus della nuova alleanza strategica siglata nei giorni scorsi da Oslo e Berlino.
Si parla, più in generale, di rafforzare la cooperazione in diversi settori, tra cui fonti rinnovabili (eolico offshore), cattura e stoccaggio della CO2 con tecnologie CCS (Carbon Capture and Storage), approvvigionamenti di materie prime per le batterie, carburanti alternativi per le navi.
Obiettivo prioritario, come detto, è sviluppare un mercato europeo per la produzione e il consumo di idrogeno. Si partirà con quello cosiddetto “blu”, prodotto a partire dal gas naturale con cattura delle relative emissioni di anidride carbonica, per poi espandere le forniture di H2 green ricavato da energia elettrica 100% rinnovabile.
I due Paesi, spiega una nota congiunta, hanno commissionato uno studio di fattibilità tecnico-economica a Gassco (società statale norvegese che gestisce la rete gas) e Dena (agenzia energetica tedesca), per trasportare idrogeno via tubo dalla Norvegia alla Germania.
I risultati dello studio, cui partecipano diversi partner industriali, saranno presentati nella primavera del 2023.
Intanto la norvegese Equinor e la tedesca RWE hanno già siglato un accordo per accelerare lo sviluppo di una hydrogen economy tedesca ed europea, incentrata sulla prevista costruzione del nuovo collegamento tra Germania e Norvegia.
Equinor punta a realizzare 2 GW iniziali di capacità produttiva di H2 pulito (idrogeno blu) in Norvegia entro il 2030, arrivando fino a 10 GW nel 2038.
Nel frattempo, le due società intendono sviluppare parchi eolici offshore dedicati alla produzione di H2 verde
Si parla di un primo progetto, AquaSector, per 300 MW di eolico nel Mare del Nord direttamente utilizzato per alimentare gli elettrolizzatori. Inoltre, Equinor e RWE investiranno in nuove centrali a gas a ciclo combinato “pronte per l’idrogeno” in Germania: si punta a 3 GW al 2030.
Queste centrali inizialmente useranno un mix 50:50 di idrogeno e gas naturale, per poi arrivare al 100% in volume di idrogeno negli anni successivi al 2030.
La Germania poi punta sempre di più sul gas per accompagnare la crescita delle rinnovabili e la graduale uscita dal carbone.
Secondo documenti governativi, visti dalla agenzia Euractiv, Berlino ha in programma di costruire 17-21 GW di nuova capacità a gas al 2030, quasi raddoppiando quella attualmente operativa (circa 27 GW).
In base a questi piani, il mix elettrico dovrà avere una quota preponderante di rinnovabili (80% della produzione nazionale) e il restante 20% assicurato dagli impianti a gas. Ciò avverrà, si spiega, con una massiccia espansione delle importazioni di gas naturale liquefatto.
Nel 2022, ricordiamo, la Germania ha visto un boom della generazione elettrica da rinnovabili ma anche un aumento del ricorso al carbone (per i dati completi si veda: Rinnovabili al top ma anche tanto carbone: ecco la Germania del 2022).