Piemonte, Liguria, Puglia, Friuli Venezia Giulia, Umbria e Basilicata sono le sei Regioni che hanno siglato a Palazzo Chigi un protocollo per la realizzazione di siti di produzione di idrogeno verde in aree industriali dismesse.
Il protocollo punta a creare un coordinamento per un lavoro sinergico tra le Regioni, valorizzando le particolarità di ognuna (in basso il video con gli interventi dei rappresentanti delle Regioni).
Il progetto del Piemonte
Facendo eco alla nota stampa di Palazzo Chigi, la Regione Piemonte ha anticipato alcune informazioni sul suo progetto.
Ricerca, produzione, consumo, trasporti e approvvigionamento sono le parole chiave della strategia con cui la Regione intende trasformare il Piemonte nel punto di riferimento italiano ed europeo sull’idrogeno verde.
Nelle scorse settimane è stata avviata la consultazione pubblica per costruire insieme a enti locali, università, centri di ricerca e oltre 100 aziende la strategia regionale sull’idrogeno che in autunno verrà presentata a Bruxelles.
Sono 28 i siti industriali dismessi che in Piemonte si sono candidati a diventare centri di produzione di idrogeno nell’ambito del censimento avviato nei mesi scorsi dalla Regione: 12 a Torino, 8 a Novara, 4 a Cuneo, 3 nel VCO e 1 a Vercelli.
Altra grande potenzialità – racconta la nota stampa – è l’ecosistema industriale di imprese interessate a riconvertire il proprio consumo energetico in chiave ibrida e maggiormente sostenibile, abbinando alle fonti tradizionali l’uso dell’idrogeno.
C’è poi il fronte dei trasporti, con la possibilità di sperimentare l’idrogeno sul trasporto locale stradale e ferroviario, rinnovando il parco flotte con bus e treni verdi.
Il Piemonte, inoltre, ha una posizione geografica strategica a livello internazionale per il traffico merci su gomma che la rende luogo strategico per il Nord-Ovest in cui installare i punti di ricarica e approvvigionamento di idrogeno per i tir in arrivo dall’Europa.
Nel video una presentazione del Progetto del Piemonte:
In questo secondo video gli interventi di tutte le Regioni alla firma dei protocolli di intesa: