La Germania prolunga il funzionamento del nucleare fino ad aprile 2023

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La decisione del cancelliere Scholz mette fine alle diatribe della coalizione di governo. Tre centrali esistenti rimarranno operative per alcuni mesi in più, rispetto alla chiusura prevista a dicembre 2022.

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Tra tutte le possibili soluzioni della crisi energetica, la Germania ha scelto anche quella di estendere per qualche mese, fino al 15 aprile 2023, le attività delle ultime tre centrali nucleari operative, la cui chiusura era prevista a fine 2022.

La decisione è stata presa dal cancelliere Olaf Scholz, riferiscono le agenzie di stampa internazionali, ponendo così fine alle spaccature della coalizione di governo che per settimane ha discusso sulla questione.

I verdi erano contrari a posticipare la chiusura dei reattori e poi avevano accettato di mantenerne due in riserva di emergenza fino ad aprile; mentre i liberali (Fpd) puntavano a una estensione ancora più lunga, fino al 2024.

Alla fine il cancelliere socialdemocratico ha inviato una lettera ai ministri di Economia, Finanza e Ambiente chiedendo di porre le basi legali per consentire il prolungato funzionamento (fino al prossimo aprile, come detto) dei seguenti impianti nucleari: Isar 2, Neckarwestheim 2, Emsland.

Queste centrali avrebbero dovuto essere chiuse entro il 31 dicembre 2022, in base al piano tedesco di uscita dal nucleare.

Ricordiamo che la stessa Greta Thunberg, nei giorni scorsi, aveva affermato che sarebbe un errore chiudere le centrali atomiche esistenti, se questo dovesse comportare un maggiore utilizzo del carbone. Le sue dichiarazioni sono state ampiamente rilanciate dalla stampa internazionale e anche italiana, spesso senza chiarire il contesto.

Il punto, per quanto sia difficile da digerire per i verdi, è che al fine di superare la crisi energetica, potrebbe essere preferibile mantenere in esercizio il nucleare esistente ancora per qualche mese, anzichè ricorrere maggiormente a fonti fossili più inquinanti (carbone e lignite).

Ricordiamo che il nucleare nel 2021 ha coperto il 12% scarso della domanda elettrica tedesca; le tre centrali potrebbero quindi supportare la rete nei mesi invernali in caso di picchi di consumo e minore disponibilità delle altre fonti di generazione.

Certo sul medio-lungo periodo occorre puntare sul risparmio energetico e sulla diffusione accelerata delle energie rinnovabili. Difatti, per calmare le acque della sua stessa coalizione, Scholz ha annunciato anche piani più ambiziosi in tema di efficienza energetica e uscita dal carbone.

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