FV ed eolico coprono quasi il 15% della domanda, ma le rinnovabili non crescono

A fine luglio le rinnovabili coprono il 36,2% della domanda elettrica nazionale. In termini assoluti, nel periodo gennaio-luglio, le fonti pulite generano 1,4 mld di kWh in meno del 2018. In aumento il termoelettrico.

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Dai dati mensili di Terna (report in basso) su consumi e produzione elettrica nazionale si rileva che la domanda elettrica nel mese di luglio è stata maggiore del 3,1% in confronto a luglio 2018 (31,4 mld di kWh).

Tuttavia la domanda nei primi sette mesi dell’anno risulta stazionaria rispetto allo stesso periodo del 2018.

Le fonti rinnovabili a luglio (11,6 TWh) soddisfano il 37% della domanda (41,4% della produzione nazionale), in leggera crescita sul luglio 2018 (36,6%). In aumento, lo scorso mese di luglio, soprattutto la produzione da idroelettrico (+9,2%) (vedi tabella), oltre che da termoelettrico.

Tuttavia, le fonti rinnovabili nel periodo gennaio-luglio 2019 hanno generato una quantità di elettricità inferiore rispetto allo stesso periodo del 2018: 68,2 miliardi di chilowattora, pari a circa 1,4 mld di kWh in meno.

La quota delle rinnovabili sulla domanda è al momento di 36,2%, mentre sulla produzione nazionale è del 40,8%. Nello stesso periodo 2018 queste quote era più alte: rispettivamente, il 36,9% e il 43%.

Finora nel corso dell’anno si è avuta una variazione negativa del saldo con l’estero: -18,7%, con un calo dell’import del 13,6% rispetto all’anno precedente (in aumento, invece, l’export).

In questo grafico l’andamento della domanda di energia elettrica e la produzione da fonti rinnovabili nei periodi gennaio-luglio dal 2014 al 2019.

Sempre considerando i primi sette mesi dell’anno, va notato che l’idroelettrico ha registrato una diminuzione nella sua produzione di 3,9 TWh (-12,9%) su gennaio-luglio 2018. Leggermente in calo le bioenergie, mentre è in aumento la generazione da eolico e fotovoltaico.

Contemporaneamente si è avuto un incremento del 6,4% della produzione da termoelettrico (+6,5 TWh).

Il fotovoltaico e l’eolico nazionali procedono, come detto, nella loro lenta avanzata: insieme generano tra gennaio e luglio 27,9 TWh, cioè 2,6 TWh in più dello stesso periodo 2018.

Tra gennaio e luglio l’idroelettrico, con 26,7 TWh, ha soddisfatto il 14,2% dei consumi di elettricità (era al 16,3% nel 2018, ma appena al 12,6% nel 2017).

Il fotovoltaico copre l’8,2% della domanda (era al 7,6% nel 2018) e il 9,3% della produzione nazionale (era all’8,9% lo scorso anno).

Il FV che produce nel corso dell’anno quanto fatto già nel 2017, ma rispetto al periodo gennaio-luglio 2017 copre quest’anno comunque una quota leggermente più bassa rispetto alla domanda (8,2 contro 8,3%).

L’eolico ha ancora numeri da record: con i suoi 12,4 TWh soddisfa il 6,6% della richiesta (era al 5,8% nel 2018); sulla produzione interna l’energia del vento soddisfa il 7,4% del totale.

Insieme solare ed eolico hanno contribuito finora al 14,8% della domanda elettrica nazionale, superando in termini assoluti e percentuali l’idroelettrico, anche dopo il mese di luglio.

A fine luglio 2019 la quota di idroelettrico sul totale della generazione da fonti rinnovabili è del 39,2% (un anno fa era al 44,1%) (vedi grafico sotto).

Seguono il fotovoltaico (22,7%) e l’eolico (con il 18,2%), entrambe in sensibile aumento a distanza di un anno.

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