Fiat-Chrysler, una timida svolta elettrica e un’anacronistica retromarcia sul diesel

Sull'elettrico investimenti per 5 miliardi di euro in 3 anni in Italia, ma sparisce l'addio al gasolio al 2021. Intanto i dati di Unrae confermano il calo del gasolio a ottobre, mentre salgono le immatricolazioni di ibride e 100% elettriche.

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Avanti con l’elettrico però anche con il diesel: FCA scommette sulle auto a bassissimo impatto ambientale senza rinunciare alla produzione di vetture a gasolio, al contrario di quanto aveva annunciato Sergio Marchionne a Balocco lo scorso giugno, presentando il piano industriale di Fiat-Chrysler per il 2018-2022.

Marchionne aveva parlato di eliminare i modelli diesel entro il 2021, ma da ieri i programmi sono un po’ cambiati, dopo che il nuovo amministratore delegato del colosso automobilistico italoamericano, Mike Manley, insieme con il responsabile dell’area Emea per FCA, Pietro Gorlier, ha illustrato in dettaglio ai sindacati quali sono i nuovi obiettivi del gruppo per i prossimi anni.

La scadenza proposta da Marchionne per lo stop al gasolio “era una data un po’ aggressiva” ha dichiarato Gorlier, considerando le tendenze attuali del mercato, che da un lato vedono ridursi le vendite di veicoli diesel, dall’altro però registrano una diffusione ancora molto marginale delle auto elettriche.

C’è un tipo di clientela, ha spiegato Gorlier, quella “delle lunghe percorrenze”, che continua a richiedere le alimentazioni tradizionali.

In sostanza, quindi, il gruppo continuerà a offrire alcuni modelli a gasolio anche dopo il 2022.

Gorlier non ha precisato quante vetture di questo tipo Fiat-Chrysler si aspetta di vendere in futuro, né quando sarà fermata la produzione dei motori che utilizzano il carburante considerato maggiormente inquinante.

Il mercato d’altronde sta cambiando molto in fretta e nei prossimi anni entreranno in vigore norme Ue sempre più severe in termini di emissioni di CO2: vedi QualEnergia sul dibattito in corso in Europa su questo punto molto delicato, anche perché le case auto continuano a barare sui test di omologazione.

Per quanto riguarda l’elettrificazione, FCA prevede che dallo stabilimento di Mirafiori nel 2020 usciranno le prime Fiat 500 elettriche per il mercato europeo.

Quasi tutti i nuovi modelli programmati da Fiat-Chrysler (dodici su tredici) avranno versioni elettrificate, ibride o ibride plug-in da ricaricare alla presa di corrente, con investimenti pari a 5 miliardi di euro in Italia in tre anni.

Per il momento, FCA sembra in ritardo sul versante dell’elettrico, “puro” o ibrido che sia, rispetto a molte case concorrenti che hanno già in listino diversi modelli BEV e PHEV (rispettivamente: Battery Electric Vehicle e Plug-in Hybrid Electric Vehicle), pur con tutte le osservazioni del caso: costi ancora elevati, mancanza di punti di ricarica nelle strade e così via (vedi anche QualEnergia.it con l’intervista a Carlo Iacovini di Clickutility on Earth).

Intanto a ottobre i dati Unrae (vedi tabella seguente, clicca sopra per ingrandire) confermano la flessione delle vendite di veicoli diesel, che segnano un -27% rispetto allo stesso mese del 2017 e un -10,6% tra gennaio-ottobre 2018 e lo stesso periodo dello scorso anno.

Al contempo, le vendite di vetture ibride plug-in stanno crescendo nell’ordine del +30% e quelle di auto totalmente elettriche nell’ordine del +150% ma queste ultime sono ferme allo 0,3-0,4% del mercato complessivo, in termini di quote percentuali assolute (le ibride invece hanno sfiorato il 6% a ottobre).

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