In Europa gli interventi di efficienza energetica convengono sempre di più

Si potrebbe risparmiare il 19% dei consumi finali attesi di energia per il 2030 con misure cost-effective, molto più di due anni fa. Le stime aggiornate per la Commissione Ue anche in seguito ai rincari di elettricità, gas e combustibili.

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In Europa con la crisi energetica e gli alti prezzi di elettricità e gas sono cresciute le opportunità di applicare misure di efficienza convenienti che si ripagano in un numero accettabile di anni grazie ai minori consumi.

Secondo le nuove stime diffuse dalla Commissione Ue sul potenziale del risparmio energetico tra i 27 Stati membri, investire in efficienza energetica è diventato più conveniente in tutti i settori (edifici, industrie, trasporti), .

Stime che emergono da un aggiornamento dei dati già pubblicati in un rapporto del 2021, a cura di diverse società di consulenza internazionali (Icf, Eclareon, CE Delft).

Come riassume la tabella sotto, il potenziale tecnico totale di risparmio energetico a livello Ue per il 2030, ammonta a poco più di 200 milioni di tonnellate equivalenti di petrolio (Tep, in inglese è Toe, tonne of oil equivalent).

Questo potenziale è pari al 22% circa dei consumi energetici finali – 887 milioni di Tep – previsti nello scenario business-as-usual (dati Eurostat-Scenario Ue di riferimento del 2016, ripresi dalla precedente edizione dello studio per poter confrontare i risultati).

Il potenziale tecnico di risparmio energetico è quello massimo ottenibile a prescindere dalle valutazioni economiche, come i tempi di ritorno degli investimenti.

Invece il potenziale “economico” di risparmio energetico fa riferimento alla quantità di energia che si può risparmiare applicando solo misure convenienti (cost-effective), che si ripagano grazie ai minori consumi in bolletta.

In pratica, in base al metodo di calcolo sui costi-benefici usato nello studio, una tecnologia o soluzione di efficienza è considerata conveniente se, grazie ad essa, è più economico risparmiare 1 kWh di energia, piuttosto che acquistare quello stesso kWh dai fornitori di energia, su un orizzonte di 30 anni.

Ed è proprio questa convenienza ad essere cresciuta a causa dei forti rincari energetici.

Le misure di efficienza cost-effective potrebbero far risparmiare 167 milioni di Tep al 2030, quasi il 19% dei consumi finali attesi per quella data nello scenario base. Nella precedente edizione del rapporto, nel 2021, si parlava di 137 milioni di Tep (15% circa di riduzione dei consumi fattibile in modo conveniente).

Il potenziale maggiore riguarda le industrie: oltre 64 milioni di Tep, il 23% dei consumi totali attesi al 2030 per questo settore. Il settore residenziale potrebbe ridurre i consumi di quasi il 25% (oltre 58 milioni di Tep), con un balzo di quasi dieci punti percentuali in più, rispetto alle stime del 2021.

Interessante poi osservare dove ci sono le maggiori opportunità di risparmio energetico nel comparto residenziale (tabella seguente).

In particolare, grazie alle misure di efficienza cost-effective nelle abitazioni, si potrebbero risparmiare oltre 22 milioni di Tep per la sola produzione di acqua calda, ben 16 milioni di Tep in più in confronto alle stime precedenti, anche perché i rincari del gas hanno aumentato la convenienza di installare tecnologie più efficienti.

E infatti continuare a riscaldare l’acqua sanitaria a circa  50 gradi con il metano o altro gas, peraltro, dobbiamo considerarla una delle scelte più assurde in termini di efficienza energetica.

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