Efficienza energetica in edilizia, il Superbonus italiano è un esempio per molti paesi

Il parere del responsabile efficienza energetica dell'Agenzia internazionale dell'energia sulla detrazione del 110% per la riqualificazione dell'edilizia residenziale.

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Molti paesi stanno guardano all’esempio dell’Italia in tema di Superbonus poiché sta promuovendo una vera azione per un maggiore efficientamento del settore residenziale.

Lo ha detto a QualEnergia.it Brian Motherway, responsabile della Divisione efficienza energetica dell’Agenzia internazionale dell’energia (Iea), a margine della 7a Conferenza globale sull’efficienza energetica, in corso a Sønderborg, in Danimarca.

Molti governi stanno discutendo se sia il caso di incentivare l’isolamento delle case o l’investimento in una pompa di calore, interrogandosi sul grado di generosità con cui lo Stato debba intervenire, ha notato Motherway.

“Alcuni ritengono che forse se la possono cavare con sussidi più bassi, ma se guardo agli esempi di maggior successo, tra cui l’Italia, trovo che a volte paga essere più generosi, perché si sta investendo sul futuro, e non solo per abbassare le bollette delle famiglie. Si sta blindando un sistema energetico più efficiente, che ci accompagnerà per decenni. Avrò emissioni più basse, costi più bassi, sarà un sistema più sicuro. Quindi mi sembra un investimento molto saggio da parte dello Stato e della società italiana nel suo complesso”, ci ha detto il responsabile per l’efficienza energetica della Iea.

Sul fronte degli aspetti migliorabili e rivedibili del Superbonus, Motherway ha detto che è impegnativo per qualsiasi governo passare da una situazione in cui non molte persone investono in questo tipo di misure a una situazione in cui queste diventano molto popolari, e assicurare allo stesso tempo un’esperienza del cliente adeguata e con installazioni di buona qualità.

“Tutti questi programmi puntano in genere sulla rapidità di implementazione e in questo senso penso che l’Italia stia facendo un buon lavoro, ma sono interventi che devono essere messi continuamente sotto i riflettori”, ha detto il titolare della divisione efficienza energetica della Iea.

“Bisogna assicurarsi che i consumatori siano protetti, che gli interventi siano eseguiti in modo corretto e sicuro, ed è necessario mettere in piedi un sistema di monitoraggio, controllo e sanzione di eventuali abusi. Non si può semplicemente instaurare l’incentivo e pensare che tutto funzioni da solo. Credo che l’Italia lo sappia e stia guardando con attenzione a tutte queste misure”, ha concluso Motherway.

Sebbene, aggiungiamo noi, molte criticità sono legate ad un orizzonte del beneficio fiscale troppo ridotto, con tutte le conseguenze che ciò comporta su prezzi, qualità degli interventi e gestione del meccanismo.

Tre pilastri per l’efficientamento energetico in edilizia

Commentando le politiche di maggiore efficacia in tema di efficientamento energetico degli edifici, il dirigente della Iea ha detto che i programmi migliori poggiano su tre pilastri: regole abilitanti, incentivi e informazione.

In tema di regole, è necessario stabilire target minimi di riqualificazione energetica, nonché codici tecnici per i nuovi edifici e retrofit per gli edifici esistenti.

Circa gli incentivi, che possono prendere forme diverse, come le detrazioni fiscali, i mutui verdi e i prestiti preferenziali legati alle performance energetiche, sono necessarie procedure amministrative spedite, che prevedano autorizzazioni accelerate e che incoraggino gli interventi con un più elevato miglioramento dell’efficienza.

Per quanto riguarda l’informazione, questa è da intendere a tutto tondo, e deve comprendere campagne di comunicazione istituzionale per far capire alle persone come funziona il sistema di incentivazione e quali comportamenti di consumo incoraggiare.

Nel concetto di comunicazione rientra anche una maggiore chiarezza e visibilità delle performance degli edifici, in modo che i consumatori possano identificare le soluzioni più efficienti quando devono costruire o ristrutturare un immobile.

Servono poi anche programmi di formazione e addestramento per lavoratori del settore, il cui numero e la cui competenza specifica nelle nuove tecnologie verdi devono spesso essere rinforzate.

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