Nell’atteso decreto Fer 1, che incentiverà eolico, fotovoltaico e le altre rinnovabili più competitive fino al 2020, tornerà un bonus amianto per chi sostituisce con un impianto FV le coperture fatte con il materiale letale.
Quanto era stato anticipato nei giorni scorsi dal sottosegretario MiSE con delega all’Energia, Davide Crippa, è stato confermato ieri anche dal presidente della Commissione Industria del Senato, Gianni Girotto, che ha parlato in occasione della consegna al ministro dell’Ambiente Sergio Costa delle oltre 55mila firme raccolte con la petizione #BastaAmianto (foto sotto) che chiede di ripristinare sia gli incentivi fiscali per la bonifica della coperture che quelli dedicati a chi produce energia pulita attraverso l’installazione di impianti fotovoltaici.
Anche il ministro dell’Ambiente ha parlato del bonus: “Sostituire tetti con pannelli fotovoltaici ha la doppia valenza di ridurre la contaminazione da amianto e sviluppare una coscienza e una sensibilità verso le energie rinnovabili. Su questo quindi ci sarà il nostro impegno ma non basta. La cabina di regia sull’amianto – ha proseguito Costa – valuterà anche il tema, altrettanto importante, dello smaltimento. L’Italia ha un enorme deficit su questo e camion carichi di amianto percorrono il Paese per trovare discariche al nord o all’estero. Serve una riflessione profonda che tenga conto anche delle più moderne tecnologie inerenti l’inertizzazione e la messa in sicurezza”.
Ad oggi, dicono i dati dei promotori della petizione, in Italia ci sono ancora tra 1 e 2,5 miliardi di mq di coperture in fibrocemento amianto, su capannoni, strutture, edifici pubblici e privati e questo materiale causa da 3.000 a 6.000 morti ogni anno, principalmente per mesotelioma maligno, ma anche per altre numerose forme di cancro.
Tra il 2010 e il 2012 il bonus amianto, cioè l’incentivo extra per gli impianti FV in conto energia che sostituivano coperture in asbesto ha permesso di bonificare 20.000.000 mq di coperture, realizzando impianti FV per circa 2GW, in grado in grado di generare elettricità solare per un milione di famiglie ogni anno e per oltre 20 anni.
Il cosiddetto decreto Fer 1 con i nuovi incentivi al fotovoltaico, secondo gli annunci del governo dovrebbe essere sbloccato “in tempi brevissimi”.
Per accorciare i tempi il nuovo esecutivo non intende stravolgere l’impianto costruito da Calenda ma, oltre all’introduzione del bonus amianto, ci saranno diverse possibili correzioni che il MiSE vuole discutere con gli stakeholder in un incontro.
Sarebbe necessario, ha spiegato il sottosegretario Crippa in un recente convegno, “garantire una quota minima per fonte nelle aste miste”; da affrontare poi la questione delle autorizzazioni alle connessioni alla rete Terna, che al momento sono successive alle gare previste dal decreto; in generale, si cerca inoltre di capire “come cercare incentivare gli impianti localizzandoli in maniera un po’ diffusa”.
Interessante infine l’ultima possibile correzione proposta da Crippa: permettere a più impianti di partecipare alle gare aggregandosi, cioè sommando le loro potenze ai fini delle soglie di accesso: “una soluzione per diminuire il consumo di suolo – ha sottolineato – in cui ad esempio diversi supermercati con FV su tetto potranno unirsi per farsi assegnare gli incentivi per gli impianti maggiori di 1 MW”.