Crisi gas, la Germania prosegue sull’abbandono del nucleare

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Il ministro dell’Economia Habeck chiude sull’ipotesi di estendere la vita di tre centrali.

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Contrariamente a quanto si era ipotizzato, l’emergenza gas non dovrebbe spingere la Germania a ritardare l’uscita dal nucleare.

Lo ha chiarito il ministro dell’Economia Robert Habeck ieri (domenica 21 agosto), spiegando che non sarà presa in considerazione l’estensione della vita utile delle ultime tre centrali nucleari rimaste nel paese.

Parlando a un evento a porte aperte a Berlino, Habeck ha affermato che prolungare di un anno l’esercizio dei tre impianti farebbe risparmiare solo il 2% del gas utilizzato in Germania.

È la “decisione sbagliata, dato quanto poco risparmieremmo”, ha osservato.

Resta invece sul tavolo l’ipotesi di prolungare l’esercizio di una centrale nucleare in Baviera, lander  ch è un importante polo manifatturiero e ha pochi impianti a carbone e una bassa produzione di energia eolica: si deciderà in base ai risultati di uno stress test del sistema elettrico del Paese, che usciranno tra poche settimane.

La Germania, ricordiamo, si è avviata al graduale abbandonato dell’energia nucleare dopo la decisione presa dal governo dell’ex cancelliera Angela Merkel, sulla scia dell’incidente nucleare di Fukushima del 2011 in Giappone.

Le voci che chiedono il mantenimento in uso di alcune centrali nucleari sono aumentate con la crisi energetica attuale e le tensioni con la Russia sul gas.

Nel suo intervento di ieri, Habeck ha anche esortato a non farsi prendere dal panico per la prospettiva di una carenza di gas durante i mesi più freddi, osservando che se le famiglie e l’industria riducono il loro consumo del 15-20% “allora abbiamo ottime possibilità di superare l’inverno“.

Anche se la Russia dovesse chiudere completamente i flussi, la Germania non resterebbe a secco, ha affermato il ministro, ricordando le forniture in arrivo da Norvegia e Paesi Bassi e i nuovi terminali per il gas naturale liquefatto (GNL) dovrebbero essere operativi a cavallo dell’anno.

Per il lungo termine, Habeck ha affermato che la Germania deve espandere i suoi investimenti nelle rinnovabili ed eliminare gradualmente i combustibili fossili, che secondo lui sono stati la causa di molti conflitti politici e abusi di potere.

Habeck ha anche risposto alle richieste di procedere con il gasdotto Nord Stream 2 tra Russia e Germania, che è stato completato lo scorso anno: l’apertura del gasdotto, ha spiegato, significherebbe cedere a Putin. Il ministro ha denunciato come la Russia stia limitando le forniture attraverso l’altro gasdotto del Mar Baltico, il Nord Stream 1, anche se è “pienamente operativo”, ci sono tutte le possibilità che possa fare lo stesso con il Nord Stream 2 se fosse aperto, ha spiegato.

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