Confartigianato: la burocrazia frena l’efficacia del Superbonus

Molte imprese segnalano problemi per l'avvio delle attività, anche a causa della mancata risposta degli uffici comunali.

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Torna a crescere l’edilizia nella seconda metà del 2020 in Italia anche se la burocrazia sta frenando l’efficacia del Superbonus.

Questo, in sintesi, il quadro che emerge dall’analisi condotta su oltre 2.400 micro e piccole imprese da Confartigianato in collaborazione con l’Osservatorio MPI di Confartigianato Lombardia.

I dati, spiega Confartigianato in una nota, evidenziano che il 23% delle micro e piccole imprese delle costruzioni ha già ricevuto segnali di utilizzo del Superbonus, dai primi contatti e preventivi, fino all’inizio lavori.

Tra queste, il 52,3% segnala il ritardato inizio delle attività a causa di problemi burocratici, ad esempio legati alle sanatorie, mentre il 42,5% indica la mancata risposta di uffici comunali e pubbliche amministrazioni.

La quota di imprese che segnalano la mancata risposta degli uffici pubblici nei comuni con oltre 10.000 abitanti è del 71,6%, doppia rispetto al 36,9% rilevato nei comuni più piccoli.

A fronte di una ampia diffusione del lavoro a distanza della Pa durante la pandemia – oltre il 30% – una carente organizzazione dei flussi di comunicazioni telefoniche e di e-mail, scrive Confartigianato, può generare difficoltà insostenibili nell’ottenere risposte dagli uffici pubblici, ancor più necessarie a fronte di interventi complessi, come quelli incentivati dal Superbonus.

Infine, l’indagine evidenzia la presenza di diffuse difficoltà – rilevate nel 47,8% dei casi – di gestione dell’ asseverazione e del visto di conformità.

Si veda anche: Tutto sul Superbonus 110%, la raccolta di QualEnergia.it

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