Con le sue attività fossili Eni mette a rischio gli obiettivi italiani sul clima

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Un'interrogazione M5S contro il greenwashing del cane a sei zampe: i senatori Croatti e Girotto chiedono più impegno per sostituire gas e petrolio con le rinnovabili.

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Il greenwashing di Eni, cioè la sua strategia di far credere che sia impegnata a ridurre le emissioni di CO2 mentre continua a investire massicciamente in combustibili fossili, finisce nel mirino di un’interrogazione dei senatori Marco Croatti e Gianni Girotto (M5S), rivolta al ministero della Transizione ecologica e al ministero delle Finanze.

Nel testo, infatti, si evidenzia che Eni (neretti nostri nelle citazioni) “ha mostrato e mostra una pervicace resistenza a voler restare legata alle attività connesse alle fonti energetiche fossili“, ignorando la recente raccomandazione dell’Agenzia internazionale dell’energia a smettere di esplorare nuove risorse di petrolio e gas, perchè tali investimenti sono incompatibili con la transizione energetica verso l’obiettivo delle zero emissioni al 2050.

Croatti e Girotto poi definiscono “umiliante” l’impegno di Eni di installare solo 15 nuovi GW di rinnovabili al 2030, in confronto agli obiettivi dei diretti concorrenti come Total e Bp, che puntano rispettivamente a 100 GW e 50 GW di rinnovabili entro la stessa data.

L’interrogazione punta anche il dito contro il progetto Eni per la cattura e lo stoccaggio di CO2 a Ravenna, essendo incentrato sulle fonti fossili e sulla produzione di idrogeno cosiddetto “blu” anziché idrogeno verde da rinnovabili.

Eni, secondo i due senatori, “con la sua attività centrata sui fossili ora e nel futuro, danneggia la salute dei cittadini mettendo inoltre a rischio, con gravi implicazioni economiche e sociali, il conseguimento da parte dell’Italia dell’obiettivo Ue del 55 per cento di riduzione dei GHG [gas serra, ndr] al 2030, proprio mentre la Germania diventa capofila nella Ue con l’obiettivo del 65 per cento di riduzione al 2030″.

In definitiva, Croatti e Girotto chiedono ai ministeri di sapere quali iniziative “intendano intraprendere per sollecitare Eni a: desistere dal perseguimento di politiche che arrecano danno alla salute dei cittadini, agli interessi generali del Paese […]; cambiare rapidamente strategie industriali e atteggiamenti nei confronti dei cittadini, impegnandosi nella sostituzione dei combustibili fossili con energie rinnovabili, in particolare con una riduzione delle emissioni di CO2 di almeno il 45 per cento al 2030 […]”.

interrogazione Croatti-Girotto Eni

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