Stando ai dati di Linkedin, elaborati sulla base delle informazioni inserite dagli iscritti a questo social network, il 5,5% dei professionisti nel comparto automotive ha almeno una competenza specifica legata alle auto elettriche.
Il dato non è negativo visto che è in linea con quanto registrato in altri mercati europei, ma è il trend a dover far riflettere, visto che la crescita di questo valore negli Usa, ad esempio, è più che doppia rispetto al nostro Paese.
Veicoli elettrici: le competenze in Italia e cosa le frena
L’analisi è stata condotta da Linkedin Notizie e mostra come nel motore delle “skill” professionali ci sia la Motor Valley modenese che, “ormai da tempo, si mette in luce come il più importante incubatore in Italia per questo genere di competenze”. Questo, “anche grazie a Ferrari che ha inaugurato il suo E-Building” di Maranello (Modena), dove dovrebbe arrivare la produzione dei futuri modelli elettrici del Cavallino rampante.
Da un punto di vista geografico, invece, tali competenze sul tema auto elettriche sono distribuite in primis nell’area di Modena, seguita da Torino, Bologna e Napoli. Una classifica delle città che si conferma dal 2021 al 2024 (vedi anche Mobilità elettrica e impatti occupazionali. Verso un nuovo paradigma sociale?).
L’approfondimento di Linkedin indaga le conversazioni e i commenti postati sul social network, segnalando che tra i problemi che frenano la diffusione di competenze c’è “la sostanziale mancanza di certezze che affligge il comparto”, dovuta al cambio di rotta, a volte anche repentino, nelle strategie di governi e case automobilistiche.
Gli utenti di Linkedin, però, sottolineano come più si diffondano veicoli “intelligenti e connessi” più si sviluppi l’elettrificazione, abilitando nuovi modelli di business in termini di servizi e piattaforme.
Nel dialogo sul tema aperto dalla piattaforma emerge un “bisogno di chiarezza e informazione” per riuscire a “unire addetti ai lavori e consumatori”. Ciò, anche nell’ottica di sfatare i falsi miti dell’elettrico e invogliare a uscire dalla “comfort zone” dell’endotermico.
Dunque, si propone formazione gratuita per gli automobilisti e un aggiornamento per le officine sul territorio.
In Germania l’occupazione si sposta sull’elettrico
Questa uscita dalla zona di comfort dei consumatori è stata anticipata in qualche modo dalle aziende automobilistiche tedesche attive nell’elettro-mobilità.
L’indicazione arriva da un rapporto redatto dall’Institute for Economic (Ifo) Research che ha sede a Monaco. Secondo l’istituto queste società hanno un trend di assunzioni più alto rispetto alle case che si occupano di motoristica tradizionale.
Lo studio si basa su un campione di circa 1,5 milioni di annunci di lavoro di Indeed da gennaio 2018 ad aprile 2024, che corrispondono alla domanda di lavoro di 2.166 aziende in Germania attive nel settore automobilistico.
In questo modo si scopre che il mercato del lavoro nell’elettro-mobilità è sempre stato tra il 34 e il 50% più alto rispetto a quello tradizionale.
Alla fine del 2023, in particolare, la differenza era pari a 60 punti percentuali, ma dall’inizio del 2024 questo divario si sta riducendo.
“Le differenze nella domanda di manodopera riflettono il profondo cambiamento strutturale nell’industria automobilistica”, secondo Oliver Falck, direttore dell’Ifo Center for Industrial Organization and New Technologies.
“Con l’intensificarsi della concorrenza, i conflitti commerciali globali, la pandemia, la guerra in Ucraina e la crisi energetica, la trasformazione strutturale nell’industria automobilistica tedesca ha subito una notevole accelerazione”, si legge.
Tale trasformazione strutturale, però, “richiede modelli di business fondamentalmente nuovi e che siano più digitali“, aggiunge Moritz Goldbeck, coautore dello studio, andando così nella direzione di quanto emerso anche nell’approfondimento Linkedin.