Cassa integrazione per Covid-19, i dipendenti degli studi professionali la possono chiedere in banca

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Confprofessioni ha aderito alla convenzione tra l’Abi e le parti sociali. I lavoratori dipendenti dovranno presentare la domanda ad una delle banche che applicano la convenzione, valida fino al 31 dicembre 2020.

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I dipendenti degli studi professionali potranno richiedere l’anticipo della Cassa integrazione per Covid-19 alla propria banca.

È quanto prevede la Convenzione tra l’Abi e le parti sociali, cui ha aderito Confprofessioni, in tema di “anticipazione sociale in favore dei lavoratori destinatari dei trattamenti di integrazione al reddito di cui agli artt. 19 – 22 del dl n. 18/2020”, sottoscritta lo scorso 30 marzo a Roma (vedi allegati).

Sarà dunque la banca del lavoratore dipendente – spiega la nota di Confprofessioni – ad anticipare la Cassa integrazione per un importo forfettario di 1.400 euro in caso di sospensione a zero ore per nove settimane (durata massima dell’integrazione salariale) o ridotto proporzionalmente in caso di durata inferiore. L’anticipazione dell’indennità avverrà tramite l’apertura di credito di un conto corrente apposito e cesserà con il versamento da parte dell’Inps del trattamento di integrazione salariale ordinario o in deroga.

L’anticipo – approfondisce la nota – spetta a tutti i lavoratori destinatari di tutti i trattamenti di integrazione al reddito previsti dal dl n. 18/2020 (Cigo – Cassa integrazione guadagni ordinaria; Cigd – Cassa integrazione guadagni in deroga; Cigs e Cigs in deroga – Cassa integrazione guadagni straordinaria e assegno ordinario a carico del Fondo di integrazione salariale).

Per poter fruire dell’anticipazione, i lavoratori dipendenti dovranno presentare la domanda ad una delle banche che applicano la convenzione, corredata dalla relativa documentazione (vedi allegati) o secondo le procedure disposte dalla banca interessata. La convenzione scadrà il 31 dicembre 2020.

Consulta anche la raccolta di QualEnergia.it “Emergenza Covid-19

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