Bollette: verso un alleggerimento dei costi fissi?

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Annunciato dal Ministro Di Maio un provvvedimento che va a tagliare gli oneri fissi in bolletta, sproporzionati rispetto ai consumi di famiglie e imprese.

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Il Ministro dello Sviluppo economico Luigi Di Maio martedì, nel suo intervento all’assemblea di Confartigianato (video in basso), ha annunciato  un provvedimento sull’energia che, da quel che si capisce,  taglierà gli oneri fissi, attualmente sproporzionati rispetto ai consumi reali delle famiglie e delle imprese.

Nei prossimi giorni presenteremo lo Small Business Act e presenteremo anche un provvedimento sull’energia perché tanti imprenditori o utenti e famiglie ci fermano per strada e ci dicono: io ho pagato 40 euro di corrente, di energia elettrica consumata, mentre 80, 90, 100 euro sono solo di oneri fissi”, sono le parole usate.

Tagliare i costi fissi della bolletta, ricordiamo, è uno degli impegni chiesti al Governo dalla Commissione Industria del Senato nella recente risoluzione sull’autoconsumo, come anche da una  mozione presentata venerdì scorso, il 14 giugno dal senatore M5S Gianluigi Paragone che “impegna il governo a ricondurre ad equità le spese in bolletta con particolare attenzione agli utenti, che realizzano bassi consumi, applicando a tali consumatori una riduzione proporzionale della quota fissa mediante apposite interlocuzioni con i venditori e con l’Arera, da avviarsi in tempi brevissimi”.

Più nello specifico si trattava di un atto di Sindacato ispettivo (Legislatura 18 – Atto di Sindacato Ispettivo n° 1-00124) che, in sintesi, punta a ripristinare un sistema in cui le spese fisse (oneri di rete e di sistema) possano diminuire, premiando i consumatori che risparmiano.

Dunque, una proposta in controtendenza con la riforma delle bollette entrata in vigore nel 2016 che prevedeva la forte riduzione della progressività del costo del kWh con la crescita dei consumi; riforma voluta dall’allora presidente di Arera, Bortoni, che prevedeva uno spostamento degli oneri di rete e di sistema (quest’ultimi includono anche la copertura degli incentivi alle rinnovabili) dalla parte variabile della bolletta a quella fissa.

La riforma per gli utenti domestici (13 milioni di utenze) ha già eliminato la progressività dalle tariffe dei servizi di rete (trasmissione e distribuzione) e, al momento, sono rinviati al 1° gennaio 2020 i cambiamenti relativi al pagamento degli oneri generali di sistema.

La motivazione della mozione, quindi, è che una quota parte di questi oneri si applica indipendentemente dal consumo del servizio e che tale importo di voci non è conteggiato attraverso criteri chiari.

Questa mancanza di progressività degli oneri, spiegano Paragone e altri senatori, si tramuta in un ingiustificabile aggravio per le famiglie e, più in generale, per tutti quelli che consumano poca energia. Infatti – continua il testo della mozione, – l’applicazione di costi fissi indipendenti dal consumo, disincentiva il consumatore, anche riguardo agli acquisti immobiliari (ad esempio destinati a seconda casa o casa di vacanze).

Ha condiviso le dichiarazioni di Di Maio, il suo collega di partito, il senatore Gianni Girotto, presidente della X Commissione Industria, che ha voluto ricordare, in una sua nota, che proprio la Commissione da lui presieduta ha iniziato i lavori un anno fa proprio su questa tematica, “con una serie di iniziative finalizzate all’abbassamento strutturale del costo dell’energia, per incidere sui fattori di costo intrinsechi e non sullo spostamento delle voci di spesa in bolletta”.

Questi lavori sono, secondo Girotto, in linea con quanto il Governo intende implementare in materia, ovvero un provvedimento specifico sull’energia per arginare gli attuali sbilanciamenti tra il costo dell’energia effettivamente consumata e quello relativo agli oneri fissi:

La risoluzione sull’affare assegnato sull’autoconsumo, recentemente approvata all’unanimità dalla Commissione – spiega Girotto – è un utile strumento di indirizzo per il Governo per compiere passi significativi per alleggerire le bollette energetiche. Tra gli impegni che si chiedono al Governo c’è anche quello di adottare gli atti necessari a garantire una graduale transizione a un sistema non centralizzato di dispacciamento, riformando la struttura della nuova bolletta”.

Questo approccio, secondo il presidente della Commissione Industria del Senato, non solo porta a diminuire i costi dell’energia, aumentando la competitività delle imprese e migliorando la capacità di acquisto delle famiglie, ma favorisce anche interventi di risparmio ed efficientamento energetico e di autoconsumo di e nergia da rinnovabili, con importanti ricadute ambientali, industriali e occupazionali.

Federconsumatori apprezza l’intervento del ministro, ricordando però che chiede, a questo punto, maggiore concretezza e rapidità sulla questione. In una sua nota afferma che il 25 ottobre 2018 l’organizzazione aveva presentato al presidente Gianni Girotto una petizione popolare proprio a sostegno della proposta di riforma degli oneri generali di sistema.

Petizione che proponeva di mantenere alcune componenti, come quelle a copertura degli oneri per il bonus elettrico e quella per gli incentivi alle fonti rinnovabili, e di eliminarne altre, come quelle a copertura degli oneri per il decommissioning nucleare e per le agevolazioni tariffarie riconosciute al settore ferroviario.

“Il governo aveva previsto nel proprio programma un massiccio intervento sugli oneri di sistema. In realtà ciò a cui abbiamo assistito è stato unicamente un calo del costo di approvvigionamento per il gas e della materia prima per quanto riguarda l’energia elettrica, a fronte di un aumento rilevante della spesa per gli oneri di sistema, in netto contrasto con ciò che abbiamo richiesto”, è la critica di Federconsumatori.

Vedremo intanto già dalla prossima settimana, con l’aggiornamento delle tariffe dell’energia sul mercato tutelato che presenterà l’Autorità l’Arera, come stanno evolvendo i costi delle nostre bollette.

Il discorso di Di Maio a Confartigianato:

 

 

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