Arera: si potrebbero azzerare gli oneri generali gas per tutto il 2023

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Ciò grazie all'avanzo delle risorse già stanziate nei primi due trimestri dell'anno. In forte calo i prezzi energetici. Bisogna però coprire le minusvalenze degli stoccaggi gas. Le prospettive per i prossimi mesi nella relazione dell'Autorità.

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Si potrebbe finanziare per tutto il 2023 l’azzeramento degli oneri generali del settore gas, utilizzando le risorse già stanziate per i primi 6 mesi dell’anno, se saranno confermate le stime attuali sui cali dei prezzi energetici.

E le risorse già stanziate, con la legge di Bilancio 2023, dovrebbero consentire di finanziare anche i bonus sociali per i prossimi due trimestri.

È quanto emerge dalla relazione dell’Arera, sull’uso delle risorse destinate a contenere gli effetti del caro-energia nel 2022.

Per quanto riguarda le prospettive del 2023, l’Autorità evidenzia che i primi mesi sono stati caratterizzati da un significativo miglioramento dei prezzi energetici all’ingrosso. Nel settore elettrico, il Pun (circa 157 euro/MWh nel primo trimestre e 135euro/MWh ad aprile) risulta decisamente inferiore ai dati del 2022.

Attualmente, il Pun medio annuo previsto per il 2023, pari a 130 euro/MWh, è meno della metà di quello medio registrato lo scorso anno.

Ancora più significativa la discesa dei prezzi del gas naturale: la componente del prezzo del gas a copertura dei costi di approvvigionamento (CMEMm), applicata ai clienti ancora in tutela, pari alla media mensile del prezzo giornaliero al PSV (day ahead), è passata da 116,6 euro/MWh di dicembre a 44,8 euro/MWh ad aprile.

Si ricorda poi che il Governo ha confermato per i primi due trimestri del 2023 solo alcune delle manovre adottate nel corso del 2022, tra cui l’annullamento degli oneri generali gas per tutti gli utenti.

Mentre nel settore elettrico le aliquote degli oneri generali sono state riattivate progressivamente: dapprima per i clienti non domestici di grandi dimensioni (I trimestre 2023), poi per la generalità dei clienti, inclusi i domestici (II trimestre 2023).

Il miglioramento dei prezzi attesi sui mercati energetici, si spiega, “ha comportato che lo stanziamento previsto dalla Legge di Bilancio 2023 per il rafforzamento del bonus sociale nel I trimestre 2023 è risultato significativamente più elevato degli importi effettivamente necessari”.

Ciò vale soprattutto “in relazione al settore gas, con un surplus di circa 1,2 miliardi di euro, mentre per il settore elettrico tale surplus era di soli 80 milioni di euro”.

Pertanto, “se le attuali previsioni del 2023 in merito al Pun e ai prezzi del gas verranno confermate, con le risorse già stanziate per i primi due trimestri del 2023 si dovrebbe avere un complessivo avanzo che potrebbe finanziare l’annullamento per tutto il 2023 degli oneri generali del settore gas”.

Si segnala, pertanto, “l’opportunità di una norma di legge che preveda che eventuali risorse che dovessero ulteriormente residuare a seguito delle compensazioni già operate e sopra richiamate, possano essere destinate alla riduzione, nell’anno 2023, degli oneri generali di sistema per il settore elettrico e del gas naturale, analogamente a quanto già legiferato per stanziamenti previsti dalla legge di Bilancio 2023”.

Altre considerazioni riguardano gli interventi a supporto del riempimento degli stoccaggi a partire dall’estate dello scorso anno, in particolare ai cosiddetti servizi di ultima istanza da parte di Snam e del Gse.

Difatti, “sono emerse rilevanti minusvalenze legate alle significative differenze tra il prezzo di acquisto, molto elevato, sostenuto da parte di Snam Rete Gas e del Gse per l’approvvigionamento del gas da stoccare (essendo tali acquisti avvenuti in mesi di forte tensione sui prezzi del gas durante l’estate del 2022) e quello realizzato (per le partite già vendute) o previsto di vendita del medesimo gas, molto inferiore in seguito all’allentamento delle tensioni sui prezzi”.

La legge di Bilancio 2023 ha messo a disposizione 350 milioni per il servizio di riempimento di ultima istanza e 452 milioni per l’esecuzione del premio giacenza e del contratto per differenza a due vie.

Tuttavia, queste risorse, che saranno trasferite alla Csea, non risultano “sufficienti a sanare il deficit dei conti di gestione dedicati allo stoccaggio gas […]. Anche in considerazione della valenza di tali interventi a garanzia della sicurezza del sistema a beneficio di famiglie e imprese, si segnala l’opportunità di valutare le modalità di copertura di tali rilevanti minusvalenze”.

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