Anche con il lending crowdfunding il recupero di una mini centrale idroelettrica

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Con il suo mini-idroelettrico il comune abruzzese di Villetta Barrea si candida a diventare il primo progetto italiano di Comunità a impatto energetico quasi zero.

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Un piccolo comune abruzzese coprirà il suo totale fabbisogno elettrico con una piccola centrale idroelettrica riqualificata grazie ad una collaborazione pubblico-privato e con il coinvolgimento dei cittadini attraverso il crowdfunding

Il comune è Villetta Barrea, in provincia dell’Aquila, 650 abitanti a 990 m s.l.m. nel cuore del Parco Nazionale d’Abruzzo.

È uno degli oltre duecento borghi turistici aderenti all’Associazione Borghi Autentici d’Italia e nel suo territorio, attraversato dal fiume Sangro, si trova una piccola centrale idroelettrica risalente ai primi anni del ‘900 che il Comune ha deciso di riqualificare ricorrendo alla finanza di progetto.

Il 10% circa dell’investimento avverrà attraverso il lending crowdfunding.

Dopo lo stop a causa del Covid, a fine luglio sarà (ri)lanciata la campagna di crowdfunding e in autunno partirà il cantiere.

Grazie ai suoi 250 kWp la centrale produrrà circa 900.000 kWh/anno in grado di soddisfare l’intero fabbisogno elettrico della comunità locale. L’energia prodotta, inizialmente ceduta alla rete, sarà in seguito utilizzata dalla comunità locale.

Il comune di Villetta Barrea si candida così a diventare il primo progetto italiano di Comunità a impatto energetico quasi zero (nZEC©).

La modernità nel recupero di un patrimonio di tecnica e storia

Inaugurata nel 1910, la centrale è alimentata da una preesistente derivazione del fiume Sangro che aveva lo scopo di far funzionare anche il vicino mulino asservito a un opificio.

Distrutta dai tedeschi durante il secondo conflitto mondiale, dopo un profondo intervento di riammodernamento a cura di Enel, nel 1952 riprende a funzionare fornendo energia ai Comuni di Villetta Barrea e Civitella Alfedena.

Cessa di funzionare negli anni ‘60 per tornare nuovamente in esercizio nel 1995 a seguito di interventi di risanamento dell’opera di presa, del canale di derivazione e della centrale, con contestuale sostituzione della turbina.

“È dal 2015 che lavoriamo a questo progetto, da quando a causa del cedimento di parte delle opere di presa l’impianto ha cessato di funzionare – ci dice Giuseppina Colantoni, sindaca di Villetta Barrea. Dopo i danni provocati dall’alluvione, con il mutuo della precedente ristrutturazione ancora attivo, abbiamo deciso di ricorrere alla finanza di progetto. Sono stati necessari cinque anni di lavoro, insieme ai nostri partner, per superare vincoli ambientali, ostacoli burocratici, tecnici e amministrativi”.

Ora la centrale tornerà a produrre energia da fonte rinnovabile, senza costi per la collettività: il Comune incasserà un canone di 17.000 €/anno e la comunità di Villetta Barrea riavrà la sua centrale, che, come spiega la sindaca, “rappresenta anche un forte valore identitario”.

Il valore ambientale e la sostenibilità economica del progetto, verso la nZEC©

L’iter autorizzativo, piuttosto complesso, comprende una serie di prescrizioni del Parco Nazionale d’Abruzzo finalizzate a salvaguardare l’equilibrio paesaggistico, idrico, della flora e della fauna.

Dall’opera di presa origina il canale di derivazione a sezione rettangolare a cielo aperto che si sviluppa parallelamente alla S.S. 83 Marsicana. Dopo circa 650 m l’acqua derivata arriva alla centrale Idroelettrica che, a valle dell’utilizzo, la restituisce nuovamente al fiume Sangro (sotto lo schema della centrale).

In virtù di una concessione trentennale a beneficio della casa madre EnergRed, la startup innovativa Energred Idro srl si occuperà della ristrutturazione, gestione e sfruttamento economico della centrale.

Nella seconda fase del progetto Energred Idro avvierà l’analisi di tutti i consumi energetici (elettrici e termici) sia privati che pubblici per definire i possibili interventi di efficienza energetica e la realizzazione di una rete locale per la distribuzione dell’energia prodotta.

“Vogliamo diventare promotori e artefici del ripristino delle centrali mini-idroelettriche in Italia – ci dice Moreno Scarchini CEO di EnerGred – un patrimonio architettonico, storico e fortemente identitario con un importante impatto ambientale positivo. Per noi quello di Villetta Barrea è un progetto bandiera. Ci proponiamo infatti fin da ora quale interlocutore tecnico/finanziario per la creazione della comunità energetica a impatto quasi zero”.

Il progetto, che è stato finanziato in equity e con ricorso alla finanza ordinaria, prevede una campagna di lending crowdfunding per circa il 10% dell’investimento.

“Ogni volta che avremo una centrale da ristrutturare apriremo una campagna di lending crowdfunding. Condivideremo una parte del valore creato per sensibilizzare

i residenti e gli investitori su questo tipo di progetto. Residenti e cittadini potranno guardare alla centrale di Villetta Barrea come alla centrale che hanno contribuito a realizzare”, conclude Scarchini.

La campagna di lending crowdfunding

La campagna di crowdfunding è stata lanciata da Ener2Crowd, una nuova piattaforma decollata alla fine del 2019 e specializzata nel lending crowdfunding energetico.

In considerazione del particolare valore etico e socio-ambientale del progetto, Ener2Crowd ha sviluppato una proposta particolarmente vantaggiosa per i giovani residenti (nati dopo il 1996) a cui è riservato un tasso di interesse di mezzo punto superiore a quello destinato agli altri investitori.

Il progetto di Villetta Barrea è stato proposto, in un primo tempo, contemporaneamente anche in equity su un’altra piattaforma.

“Purtroppo, la campagna è stata sospesa a causa della crisi pandemica, ma la riproporremo a fine luglio, in sola formula lending, con condizioni ancora più vantaggiose per gli investitori – ci dice Giorgio Mottironi, Cofondatore e CSO di Ener2Crowd. È un progetto che ha un valore culturale ed un impatto potenziale, in termini trasformativi, che non va assolutamente trascurato: persone, propositi, profitti, ambiente assieme su una piattaforma e perfettamente allineati in una prospettiva di condivisione volta al progresso economico, sociale e ambientale.

Lending crowdfunding vs equity crowdfunding: un approfondimento

QualEnergia.it dedica un’attenzione costante all’evoluzione delle cooperative, delle comunità e del crowdfunding in ambito energetico, confrontandosi con i promotori e gli studiosi delle varie esperienze.

Nel panorama italiano del crowdfunding energetico la nuova piattaforma di lending di Ener2Crowd va ad affiancare Ecomill, specializzata nell’equity.

Ricordiamo che con l’equity crowdfunding si può investire denaro acquisendo quote azionarie delle società proponenti in vista della distribuzione di utili o di un eventuale apprezzamento o quotazione in borsa della società medesima.

Con il lending, invece, si può prestare denaro a imprese in cerca di fondi a fronte di un interesse e del rimborso del capitale a tassi e tempi concordati.

Lending e equity sono modalità alternative di finanziamento che tuttavia possono rinforzarsi reciprocamente nell’ambito di uno stesso progetto.

Secondo il 4° Report sul Crowdinvesting del PoliMi, nel 2018 in Italia la raccolta totale attraverso questi strumenti di finanza alternativa è stata di circa 230 milioni di €, dei quali, meno di 50 mln€ relativi all’equity e il resto al lending.

Nel periodo giugno 2018 – luglio 2019, l’ultimo di cui si hanno dati aggiornati da fonti autorevoli come il PoliMi, in Italia sono stati raccolti 49 mln€ tramite l’equity crowdfunding e ben 206,7 mln€ tramite il lending crowdfunding.

Criteri di selezione dei progetti

Abbiamo chiesto a Mottironi quali sono i criteri di Ener2Crowd per la selezione dei progetti.

“Da noi si parla di GreenVesting e GreenVestor, e possono essere presentati solo progetti 100% Green. Su Ener2Crowd si investe e come in ogni investimento si deve giustamente parlare di rischio. Da noi il rischio connesso con l’investimento è rappresentato dall’insolvenza del proponente: detto in parole povere, da un suo profondo dissesto finanziario, o dal suo fallimento. Un rischio contenuto perché vengono eseguite delle rigide procedure che ad oggi ci hanno portato a scartare il 70% dei progetti giunti a nostra verifica, selezionando solo quelli tecnicamente e finanziariamente sani.”

Qual è la valutazione della sostenibilità etica e socio-ambientale dei progetti?

“Su Ener2Crowd eseguiamo tre analisi che vanno a comporre un rating finale denominato ENERSCORE: un’analisi tecnico-finanziaria del merito creditizio del proponente, eseguita da un soggetto terzo e indipendente; un’analisi della storicità dell’azienda e un’analisi tecnica ed economica del progetto presentato, per capire se sia anch’esso sostenibile e realisticamente in grado di ripagare il prestito richiesto. Tutte le informazioni vengono poi pubblicate nella scheda del progetto e sono accessibili assieme alle documentazioni integrali”.

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