Agrovoltaico, in Olanda si sperimenta l’utilizzo di pannelli su sistemi mobili

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Inaugurata la prima applicazione della tecnologia H2arvester che consente di coltivare i campi e produrre elettricità solare e idrogeno.

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Tra le applicazioni innovative del fotovoltaico in agricoltura, merita una segnalazione il sistema di agrovoltaico mobile battezzato H2arvester.

Si tratta di un gioco di parole tra H2-idrogeno e harvester, mietitrice in inglese, quindi il significato è “raccoglitore di idrogeno”), sviluppato in Olanda da un gruppo di aziende tra cui LTO Noord e Npk design.

Si tratta di carrelli lunghi 12 metri e larghi 6, ognuno dei quali ospita 168 pannelli FV ed è in grado di spostarsi molto lentamente in una direzione predefinita (10 metri per ora) grazie ai supporti su ruote e alla struttura di sostegno molto leggera.

In pratica, è come avere dei filari semoventi di moduli solari, che permettono di coltivare i terreni e allo stesso tempo di produrre energia elettrica 100% pulita.

Il sistema ha richiesto circa tre anni e mezzo di lavoro e il primo prototipo operativo è stato inaugurato – alla presenza del ministro olandese alle Politiche agricole Henk Staghouwer – presso un’azienda agricola di 300 ettari a Oude-Tonge nei Paesi Bassi meridionali.

Il proprietario, Jacob Jan Dogterom, è un coltivatore di tulipani e seminativi (barbabietola).

Obiettivo di questa prima installazione di fotovoltaico mobile è dimostrare che si possono affiancare le attività agricole alla produzione energetica, senza consumare ulteriore suolo.

Il vantaggio principale del sistema, secondo i suoi promotori, è consentire lo sviluppo di un modello agricolo circolare, basato su autoproduzione energetica e utilizzo più efficiente dei terreni.

In questo modello trova anche spazio la produzione di idrogeno verde con elettrolizzatori: l’idrogeno potrà essere impiegato come combustibile in azienda, ad esempio per i trattori e gli altri mezzi agricoli, mentre il calore di scarto potrà essere usato ad esempio per i processi di essiccazione.

Questo sistema mobile inoltre è molto flessibile: può spostarsi lungo i fossati, sui pascoli e sui terreni adibiti a seminativi, con occupazione massima del suolo pari al 10% per ettaro secondo le raccomandazioni delle aziende che lo hanno sviluppato.

Come funziona il sistema? Il video:

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