Agrivoltaico: impatti su natura e colture secondo una ricerca Enel Green Power

Da Intersolar una breve video-intervista a Miriam Di Blasi, responsabile Ambiente, Impatti e Mitigazione di Enel Green Power sui principali risultati di una ricerca condotta per il FV su diverse colture, in vari climi e con differenti sistemi di montaggio.

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Nelle coltivazioni orticole, la convivenza con il fotovoltaico può aumentare la resa della coltura anche del 60%, oltre a dare benefici per la biodiversità.

Questo uno dei risultati di una ricerca condotta da Enel Green Power, in vari climi, con diversi sistemi di montaggio e diverse colture, per valutare gli impatti dei sistemi agrivoltaici sull’agricoltura e sulla biodiversità.

Ne abbiamo parlato a Intersolar di Monaco con Miriam Di Blasi, responsabile Ambiente, Impatti e Mitigazione di Enel Green Power:

La ricerca di Enel, ricordiamo, è stata utile anche al recente studio dell’Università della Tuscia, al quale ha collaborato la stessa Di Blasi, del quale avevamo parlato di recente. Un documento utile per scegliere la coltura e/o il sistema di allevamento in funzione del design impiantistico dell’impianto fotovoltaico, che variano a seconda della tipologia di pannello utilizzato (altezza da terra, caratteristiche, inseguitore).

Quanto alle colture, lo studio della Tuscia indica come non adatte le piante con un elevato fabbisogno di luce, come ad esempio frumento, farro, mais, alberi da frutto, girasole, cavolo rosso, cavolo cappuccio, miglio, zucca. In questi casi anche modeste densità di copertura determinano una forte riduzione della resa.

Vanno invece d’accordo con il FV colture in cui un’ombreggiatura moderata non ha quasi alcun effetto sulle rese, come segale, orzo, avena, cavolo verde, colza, piselli, asparago, carota, ravanello, porro, sedano, finocchio, tabacco.

Come spiega anche Di Blasi, lo studio cataloga poi come adatte all’agrivoltaico varie orticole come cipolle, fagioli, cetrioli, zucchine oltre a colture per le quali l’ombreggiatura ha effetti positivi sulle rese quantitative, come patata, luppolo, spinaci, insalata, fave, agrumi.

Oltre alla tolleranza alla riduzione della radiazione per la copertura fotovoltaica, spiega lo studio, le colture devono essere scelte in base ad altri parametri, come ad esempio la distribuzione spaziale e la stagionalità: colture a sviluppo primaverile-estivo con moderate esigenze di radiazione sono quelle che meglio si adattano all’agrofv.

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