620 MW di eolico e FV in mare, batterie e idrogeno: il progetto Agnes a Ravenna

Eolico e fotovoltaico galleggiante abbinati ad elettrolizzatori e storage elettrochimico per il progetto di Saipem e Qint'x.

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Il preventivo di connessione di Terna è stato accettato a fine gennaio: secondo il cronoprogramma, a Ravenna, dal 2023 si dovrebbe iniziare a un grande hub che unirà eolico in mare, fotovoltaico galleggiante, storage elettrochimico e produzione di idrogeno, anche se sui tempi va considerato che c’è un procedimento di Via di mezzo, a renderli incerti.

Si tratta del progetto Agnes, presentato ieri da Saipem e l’azienda specializzata in rinnovabili Qint’x, che prevede la costruzione di un distretto marino integrato al largo delle coste della città romagnola.

I numeri sono notevoli: 620 MW tra eolico e fotovoltaico galleggiante (con 65 turbine da 8 MW, e un parco solare flottante da 100 MW) per 1,5 TWh di produzione annua; elettrolizzatori off-shore e on-shore per produrre oltre 4000 tonnellate all’anno di idrogeno e 100 MWh di capacità installata di batterie agli ioni di litio (qui sotto uno schema).

A fine gennaio, si è annunciato ieri in una conferenza stampa, è stato accettato il preventivo di connessione di Terna, impegnando la potenza necessaria sulla rete di trasmissione nazionale e presentato le istanze di autorizzazione unica e di concessione demaniale, sancendo così l’inizio ufficiale dell’iter di autorizzazione, “una tappa fondamentale” di un percorso iniziato circa 3 anni fa, spiegano da Qint’x, azienda con base a Ravenna attiva in eolico, fotovoltaico, idroelettrico ed e-mobility.

L’obbiettivo, si spiega, è “riconvertire il settore dell’Oil & Gas e creare vantaggiose sinergie tra varie fonti di energia naturali”.

Il progetto nell’offshore di Ravenna – fanno notare da Saipem – è il primo hub energetico al mondo in cui idrogeno e fotovoltaico sono realizzati su scala commerciale, oltre ad essere uno dei progetti di eolico offshore più grandi nel Mediterraneo.

Attraverso la divisione XSIGHT, Snam sta studiando analoghi progetti anche in Sicilia e in Sardegna che prevedono l’utilizzo della tecnologia dell’azienda basata su fondazioni galleggianti per le turbine eoliche, oggetto anche di un recente accordo di collaborazione tra Saipem e il CNR.

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