Il futuro energetico è alla portata delle rinnovabili?

Nel 2011 gli investimenti in eolico, fotovoltaico e biocarburanti sono saliti del 31% arrivando a 246,1 miliardi di dollari contro i 188,1 del 2010. Per il 2021 si prevede arrivino 385,8 miliardi di dollari. Intanto calano i costi ed eolico e FV cominciano a insidiare le fonti tradizionali. Il report 'Clean Energy Trends 2012' di Clean Edge.

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Nel 2011 gli investimenti nelle nuove rinnovabili sono saliti del 31%.  Messi insieme biocarburanti, eolico e fotovoltaico hanno avuto un mercato di 246,1 miliardi di dollari contro i 188,1 del 2010, e nei prossimi 10 anni si prevede che la crescita continui, fino ad arrivare a 385,8 miliardi l’anno. Né la crisi economica né le varie circostanze negative, come la sovrapproduzione e la concorrenza asiatica nel fotovoltaico, sono riuscite a frenare significativamente la crescita della green economy: “Il cleantech non sta appassendo sulla vigna, ma sta continuando la sua rapida espansione trainata dalla crescita dei suoi diversi settori: dall’ediliza sostenibile, alle tecnologie per la smart grid, passando per auto elettriche, illuminazione a LED e rinnovabili centralizzate o distribuite”.

È quanto si legge nell’ultimo report “Clean energy trends 2012” di Clean Edge, che analizza la situazione del mercato globale di solare, eolico e biocarburanti (in allegato). Tutti è tre mercati in crescita. I biocarburanti per esempio hanno raggiunto un volume d’affari di 83 miliardi di dollari nel 2011, rispetto ai 56,4 miliardi dollari dell’anno precedente (anche se in questo caso l’incremento è dovuto principalmente a un aumento dei prezzi, il volume delle vendite è infatti rimasto sostanzialmente piatto). Nel 2015 il mercato di questo settore era di circa 15 miliardi di dollari, entro il 2021  si prevede una crescita fino a 139 miliardi.

Cresciuto anche l’eolico, a quota 71,5 miliardi dollari dai 60,5 miliardi dollari del 2010 con la previsione che arrivi a 116,3 nel 2021, niente male se si pensa che nel 2000 il mercato era di 4 miliardi di dollari. Nel 2011, ricordiamo, si è avuto un record di installazioni, con 41,6 gigawatt; anno record, con la Cina, come avviene ormai da 4 anni, a trainare (e compensare cali o stagnazioni in altri mercati): nel 2011, 18 GW.

Notevole il risultato del fotovoltaico che, al contrario di quanto avvenuto per i biofuels, arriva in un periodo di crollo dei prezzi: il mercato è aumentato dai 71,2 miliardi dollari del 2010 a un record di 91,6 miliardi nel 2011. Si prevede che continuerà a espandersi fino a raggiungere i 130,5 miliardi dollari entro il 2021, una crescita impressionante se si pensa che nel 2000 il volume d’affari era di 2,5 miliardi.

Se i prezzi del FV non fossero calati come è avvenuto (-40% in un anno per i moduli cirstallini), i risultati in termine di fatturato per il 2011 sarebbero ancora più grandi:  è aumentato “solo” del  29% anno su anno, contro l’aumento di oltre il 69% del nuovo installato: dai 15,6 GW del 2010 fino agli oltre 26 GW dell’anno scorso (oltre 27,6 secondo i dati EPIA).

Proprio il calo dei prezzi, legato anche alla creazione di economie di scala, spiega il report, sarà quello che farà fare il salto alle energie rinnovabili, portandole in pochi anni a essere competitive senza incentivi con le fonti fossili, peraltro ancora notevolmente incentivate.

Mentre l’eolico, si segnala, in diverse situazioni può essere già competitivo con le fonti energetiche tradizionali, arrivando a costi del kWh di 5-8 centesimi (Qualenergia.it, L’eolico a prezzi stracciati verso il sorpasso delle fossili), il fotovoltaico, che sta attraversando una fase di evoluzione tecnologica analoga a quella che si è vista per PC e telefoni cellulari, lo sarà presto.

Interessante la tabella in cui Clean Edge riassume l’evoluzione della media mondiale dei prezzi dei sistemi fotovoltaici e del costo del chilowattora solare con relative previsioni per gli anni a venire. I prezzi dal 2007 a oggi si sono dimezzati: in quell’anno, quando il fotovoltaico aveva un mercato di circa 20 miliardi di dollari, un impianto FV costava in media 7,20 $/Wp e il chilowattora prodotto dai 28 ai 47 centesimi di dollaro.  Nel 2011, con un mercato da oltre 91 miliardi, il prezzo medio degli impianti è stato di 3,47 $/Wp, con costi del kWh dai 14 ai 23 centesimi di dollaro. Già per il 2012 si prevedono 2,69 $/Wp per gli impianti e costi del kWh solare da 11 centesimi  a 19 centesimi di dollaro. La grid parity nelle situazioni più favorevoli, in pratica, si raggiungerà già quest’anno, mentre nel 2021 il FV definitivamente non temerà confronti: stando alle previsioni di Clean Edge si raggiungeranno costi del kWh FV dai 5 ai 10 centesimi di dollaro.

Il futuro, insomma, è delle energie pulite, sottolinea il report, ricordando che nel 2011 quasi  il 70% della nuova potenza installata in Europa è venuta dalle rinnovabili: il 47% da fotovoltaico e il 22% da eolico.

Interessanti, a proposito di futuro del cleantech, i trend da tenere d’occhio segnalati dal report: uno per esempio è quello del settore della difesa (Usa in primis, il cui esercito è il più grande consumatore mondiale di energia) che sta investendo sempre di più in rinnovabili ed efficienza energetica. Altro focus è sul Giappone, che deve colmare l’enorme buco energetico lasciato dall’atomo dopo Fukushima (vedi Qualenergia.it); un altro che vogliamo segnalare, oltre a quelli su efficienza energetica nel residenziale e ciclo dei rifiuti, è sulle potenzialità insite nei vari sistemi di accumulo per sviluppare la rete elettrica intelligente.

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