Anche il turista ha la sua emissione

  • 3 Ottobre 2007

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Dalla conferenza internazionale sul turismo e i cambiamenti climatici: le emissioni di CO2 del settore turismo ammontano al 4-6% di quelle totali e potrebbero aumentare del 150% nei prossimi 30 anni

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Più di 600 partecipanti da oltre 100 Paesi e 20 Organizzazioni internazionali hanno partecipato alla seconda conferenza internazionale sul turismo e i cambiamenti climatici organizzata dall’Organizzazione mondiale per il turismo delle Nazioni Unite (UNWTO – World Tourism Organization), insieme all’UNEP e alla WMO.

La Conferenza, svoltasi a Davos, in Svizzera dall’1 al 3 ottobre, ha evidenziato le principali sfide e le maggiori opportunità per il settore turistico in relazione ai cambiamenti climatici, sia nell’adattamento delle destinazioni sia nella mitigazione dei propri impatti.

Tra le conclusione principali presentate nel riassunto del rapporto della UNWTO (vedi allegato), intitolato “Climate Change and Tourism: Responding to Global Challenges”, elenchiamo le seguenti:

  • si stima che le emissioni di CO2 dal settore dei trasporti, degli alloggi e di altre attività turistiche ammontino a circa il 4-6% delle emissioni totali;
  • se non si attuano misure di mitigazione, il contributo del turismo alle emissioni di CO2 potrebbe aumentare del 150% nei prossimi 30 anni;
  • gli impatti dei cambiamenti climatici sul settore turistico aumenteranno stabilmente, specialmente sotto scenari altamente emissivi;
  • i pattern dei cambiamenti climatici potrebbero alterare i flussi turistici laddove esso è di estrema importanza, come nel Nord Europa, nel Mediterraneo e nei Caraibi;
  • le destinazioni costiere, di montagna e di interesse naturalistico nei Paesi meno sviluppati e negli Stati delle piccole isole potrebbero essere particolarmente affette.

Fonte: IPCC Focal Point Nazionale

3 ottobre 2007

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