Molti proprietari di sistemi fotovoltaici in Italia sono tuttora convinti che il GSE non effettuerà più controlli, dopo diversi anni sui loro impianti, alimentando così una serie di false obiezioni che riguardano le attività del Gestore dei servizi energetici.
“Il mio impianto è in regola”, “l’incentivo è un mio diritto”, “il GSE ha già controllato”, “troveremo un accordo dopo l’eventuale esito negativo del controllo”, “di certo non dovrò restituire le somme già percepite”, sono alcuni esempi delle errate convinzioni che continuano a circolare tra chi ha investito nel fotovoltaico, come ricorda MC Energy, azienda specializzata nei servizi per la gestione dei sistemi FV.
Il punto, invece, è che il GSE ha il pieno diritto di eseguire le verifiche successive sugli impianti incentivati, con ispezioni solo documentali o anche attraverso un sopralluogo sulle installazioni interessate, per valutare la correttezza della documentazione inviata a suo tempo (Fotovoltaico e controlli GSE: limiti, dati e come tutelarsi).
Che l’impianto funzioni perfettamente, senza inconvenienti, da quando è stato installato, ricevendo gli incentivi previsti dal Conto energia di riferimento, non è uno “scudo” che può ripararci dai temuti controlli.
Il GSE, infatti, inizialmente ha svolto perlopiù delle verifiche quantitative, per accertare la presenza di tutti i documenti richiesti per concedere o meno l’incentivo, senza preoccuparsi più di tanto se questi documenti erano effettivamente corretti. Nella fase-boom del fotovoltaico, al GSE arrivavano fino a 3.000 domande giornaliere: in sostanza, se il GSE avesse controllato tutto in modo approfondito, questo settore non sarebbe mai potuto partire.
Qualche problema, evidenzia così MC Energy, può sempre emergere dalle ispezioni svolte negli anni successivi alla realizzazione dell’impianto, con irregolarità e violazioni di diverso tipo, compiute anche in buona fede, che possono riguardare aspetti istituzionali, o relativi agli operatori e ai materiali impiegati.
Ad esempio, gli eventuali problemi riscontrati possono discendere da normative farraginose e interpretabili, chiarimenti in corso d’opera, scarsa conoscenza delle procedure amministrative-burocratiche, certificazioni non veritiere, fornitori che si sono rivelati inaffidabili e così via.
L’incentivo, di conseguenza, non è un diritto immutabile, perché il GSE potrebbe in qualsiasi momento riscontrare un errore o un’anomalia e così rideterminare l’incentivo, o farlo decadere nei casi peggiori di violazioni rilevanti.
In altre parole: anche se l’impianto funziona nel migliore dei modi, il titolare dello stesso può perdere l’incentivo dopo un controllo, con tanto di restituzione delle somme indebitamente percepite fino a quel momento, perché il GSE può disporre il recupero del denaro già erogato.
Torniamo così alle illusioni infondate: pensare di essere inattaccabili perché si ritiene di aver fatto tutto in modo corretto, purtroppo, rischia di esporre chi ha installato un impianto FV a una perdita totale o parziale dell’incentivo, a un danno economico che potrebbe rimettere totalmente in discussione la convenienza dell’investimento.
Quindi è di fondamentale importanza farsi trovare preparati per un’eventuale ispezione, facendo svolgere un’analisi preventiva, mirata all’incentivo, per limitare le conseguenze negative dei controlli e definire una linea difensiva in anticipo.
MC Energy offre questo servizio a chi gestisce impianti incentivati: si veda la sezione del sito aziendale dedicata al servizio Fotovoltaico Doc oltre ai consigli di Claudio Conti, general manager di MC Energy: Controlli GSE, ecco come prevenire le sanzioni.