Via libera Ue agli aiuti italiani per decarbonizzare le industrie

Approvata dalla Commissione europea la misura Pnrr da 400 milioni di euro focalizzata sull'idrogeno verde nei processi produttivi.

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L’Italia potrà sostenere gli investimenti delle sue industrie per decarbonizzare i processi produttivi, tramite sovvenzioni dirette e prestiti agevolati per un totale di 400 milioni di euro.

È quanto prevede la misura del Pnrr approvata venerdì scorso (12 luglio) dalla Commissione europea, nell’ambito del quadro temporaneo per gli aiuti di Stato nei periodi di crisi e transizione, adottato da Bruxelles a marzo 2023 e poi modificato/prolungato successivamente in due occasioni (novembre 2023, maggio 2024).

Scopo della misura italiana è favorire la transizione verso un’economia a zero emissioni di CO2, in linea con il Green Deal. Si tratta, nello specifico, dei “Progetti di investimento per l’uso di idrogeno in processi industriali” previsti dal decreto Mase del 15 marzo 2023, nell’ambito dell’investimento 3.2, Missione 2, Componente 2 del Pnrr (uso dell’idrogeno nei settori hard-to-abate).

Più in dettaglio, evidenzia la Commissione Ue in una nota, l’obiettivo dell’aiuto è ridurre le emissioni di gas serra derivanti dai processi produttivi di almeno il 40% e/o ridurre il consumo di energia di almeno il 20%, rispetto alla situazione precedente alla concessione delle agevolazioni.

La misura sarà aperta a:

  • investimenti che consentano di sostituire le fonti fossili utilizzando idrogeno rinnovabile o combustibili derivati ​​dall’idrogeno rinnovabile o attraverso l’elettrificazione dei processi industriali;
  • investimenti che portino a significativi miglioramenti dell’efficienza energetica.

La Commissione ha ritenuto che lo schema italiano sia in linea con le condizioni stabilite nel quadro temporaneo di aiuti di Stato.

In particolare, gli aiuti non supereranno i 200 milioni di euro per beneficiario e saranno concessi entro il 31 dicembre 2025.

Inoltre, saranno soggetti a condizioni volte a limitare indebite distorsioni della concorrenza. Ad esempio, si prevede un meccanismo di recupero per far fronte ai profitti eccezionali e i beneficiari non saranno in grado di aumentare la propria capacità produttiva oltre il 2%.

La Commissione ha quindi concluso che il regime di sostegno “è necessario, appropriato e proporzionato per accelerare la transizione verde e agevolare lo sviluppo di determinate attività economiche, importanti per l’attuazione del piano REPower EU e del piano industriale Green Deal”.

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