Il ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica ha autorizzato il progetto definitivo del secondo tratto del Tyrrhenian Link, intervento in cavo sottomarino, in corrente continua, tra Sardegna, Sicilia e Campania di circa 970 km di lunghezza complessiva e 1.000 MW di potenza.
Si tratta di un’opera strategica per il sistema elettrico italiano, nell’ambito degli obiettivi di transizione energetica fissati dal Piano Nazionale Integrato per l’Energia e il Clima (Pniec), ricorda il Mase nel comunicare l’autorizzazione, arrivata con decreto del 5 settembre 2023.
Per l’intera opera, il cui ramo est tra Sicilia e Campania è stato già autorizzato, Terna investirà nei prossimi anni circa 3,7 miliardi di euro coinvolgendo nella sua realizzazione 250 imprese.
La nuova infrastruttura contribuirà al raggiungimento dell’obiettivo del phase out dal carbone previsto dal Pniec 2019 e confermato nell’aggiornamento del 2023, incrementando la capacità di trasporto, migliorando la sicurezza, l’adeguatezza e la flessibilità della rete elettrica di trasmissione nazionale e favorendo l’integrazione del mercato interno e delle fonti rinnovabili. L’opera sarà realizzata per fasi successive e completata nel 2028, si legge nella nota Mase.
La nuova interconnessione prevede la realizzazione di due linee elettriche sottomarine in corrente continua (una dalla Campania alla Sicilia e una dalla Sicilia alla Sardegna), come detto per un totale di 970 km di collegamento e 1.000 MW di potenza per ciascuna tratta.
Lunga complessivamente 480 km, la tratta ovest recentemente autorizzata unisce l’approdo siciliano di Termini Imerese, in provincia di Palermo, a Quartu Sant’Elena, in provincia di Cagliari.
Da qui, spiega il comunicato, i cavi interrati percorreranno prevalentemente strade già esistenti per circa 30 km complessivi, lasciando inalterati ambiente e paesaggio, fino ad arrivare rispettivamente in località Caracoli, sempre nel Comune di Termini Imerese, e a Selargius, Comune della Città Metropolitana di Cagliari, dove saranno realizzate le stazioni di conversione in aree adiacenti alle stazioni elettriche esistenti.
Per la posa dei cavi marini agli approdi si ricorrerà all’utilizzo della tecnica della perforazione teleguidata (trivellazione orizzontale controllata TOC), che consentirà di ridurre l’interferenza con la flora marina e l’impatto dei lavori sul litorale.