Taranto si rilancia con l’eolico

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Vestas acquisisce una piattaforma logistica nel porto per supportare la produzione di pale da 115 metri. Il Mimit incontra gli industriali interessati allo sviluppo della città pugliese anche attraverso l’energia dal vento.

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Dal punto di vista industriale la città di Taranto è storicamente associata alla siderurgia dell’ormai ex Ilva, ma la città si sta rilanciando, provando a diversificare le attività che caratterizzano il territorio e puntando forte sulla filiera eolica.

L’ultimo esempio in ordine di tempo è la conclusione dell’iter per il rilascio a Vestas di una concessione di nove anni per la piattaforma logistica “Domenico Daraio” nel porto pugliese.

L’area in questione ha una superfice di 132.000 metri quadrati e sarà utilizzata dalla società per facilitare l’assemblaggio e la movimentazione delle turbine prodotte da Vestas nel suo stabilimento di Taranto.

“L’utilizzo della piattaforma rappresenta per Vestas un tassello fondamentale a supporto della nuova linea di produzione delle pale eoliche destinate alla super turbina V236 da 15 MW, con pale lunghe ben 115,5 metri”, come spiega l’Autorità di Sistema portuale del Mar Ionio, che ha rilasciato la concessione.

L’Autorità sottolinea che la società danese si è impegnata ad attingere dalla Taranto Port Workers Agency per l’integrazione delle risorse umane, “generando nuove opportunità occupazionali e contribuendo allo sviluppo economico del territorio”.

L’integrazione della logistica eolica nel porto di Taranto, infine, “consoliderà il virtuoso modello di sviluppo sostenibile promosso dall’Ente nell’ultimo triennio, che ambisce a coniugare crescita economica e tutela ambientale, a beneficio della comunità locale e dell’intero ecosistema portuale, con l’obiettivo di rendere Taranto un polo mediterraneo delle energie rinnovabili”.

In quest’ottica bisogna ricordare anche “l’atteso decreto Mase” sui porti eolici, “che rafforzerà ulteriormente il ruolo di Taranto nell’ambito della logistica integrata, contribuendo ad accrescere l’interesse degli investitori per sviluppare progetti legati all’offshore e, in generale, alle rinnovabili, aprendo nuove prospettive di sviluppo ed espansione del settore nello scalo” (si veda anche Selezionati i porti italiani per l’eolico offshore).

Parole in linea con quanto illustrato il 20 maggio in commissione Trasporti della Camera da Giovanni Gugliotti, nell’ambito di un’audizione per la nomina a nuovo presidente dell’Autorità di sistema portuale del Mar Ionio. “L’obiettivo è trasformare il porto di Taranto da chiuso ed esclusivamente industriale ad aperto. Per far questo è necessario che sia sicuro, innovativo, digitalizzato, sostenibile e diversificato, secondo alcune precise e ben individuate direttrici di sviluppo”, tra cui “l’eolico offshore”, ha spiegato Gugliotti, candidato alla presidenza.

Non solo Vestas, anche altre società hanno in mente di sviluppare l’energia dal vento puntando su Taranto.

Un nutrito gruppo di aziende, tra cui Renexia e Fincantieri, è stato ricevuto il 19 maggio al Mimit per un tavolo sullo sviluppo della città. Per l’occasione sono stati presentati quindici progetti industriali, per un bacino di lavoratori potenziale di 5.000 unità, in diversi ambiti produttivi, tra cui l’eolico.

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