Sostituire il carbone con le rinnovabili: benefici economici netti per 78 trilioni $

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La stima globale è contenuta in un recente documento di lavoro del Fondo monetario internazionale.

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Se si eliminasse tutto il carbone a livello mondiale, sostituendolo con fonti rinnovabili, si avrebbero benefici economici netti per 78mila miliardi di dollari (78 trilioni di $) entro la fine di questo secolo.

Il calcolo è stato fatto dal Fondo monetario internazionale in un recente documento di lavoro, intitolato “The great carbon arbitrage” (link in basso).

Si tratta ancora una volta di un calcolo sul lunghissimo periodo, ma va detto che gli autori per stimare i costi di realizzazione di nuovi impianti a fonti rinnovabili hanno considerato diversi fattori, tra cui gli investimenti in conto capitale (per una nuova capacità di generazione 50:50 eolica e solare in grado di rimpiazzare quella persa con il carbone), oltre ai risarcimenti alle compagnie fossili in seguito alla chiusura dei loro impianti.

Hanno poi applicato un costo sociale della CO2 (SCC, social cost of carbon, cioè il costo complessivo della CO2 tenendo conto dei suoi impatti negativi su ambiente e salute umana) pari a 75 $ per tonnellata, in modo da calcolare i benefici di una riduzione delle emissioni, grazie al sempre minore impiego di carbone nel mix energetico.

Ogni tonnellata di CO2 emessa dal carbone, infatti, incorpora delle esternalità negative: sono i costi sociali e ambientali correlati agli utilizzi di carburanti fossili responsabili del cambiamento climatico (inquinamento atmosferico, danni provocati dagli eventi meteorologici estremi e così via).

Tali costi, se non sono pagati da chi produce le emissioni di anidride carbonica in applicazione del principio “chi inquina paga”, finiscono per ricadere sulla società nella sua interezza. Quindi tra i vantaggi di sostituire il carbone con fonti pulite, bisogna tenere conto di queste emissioni evitate e relativi costi.

In sostanza, si veda la tabella sotto, i benefici totali di una uscita globale dal carbone ammontano a 106 trilioni di $, a fronte di costi per nuovi impianti rinnovabili e risarcimenti alle società fossili pari a 29 trilioni, da cui la stima del vantaggio economico netto di quasi 78 trilioni di $ al 2100.

Certo, questi 29mila miliardi di dollari, sottolinea il Fondo monetario internazionale, rappresentano una grande sfida di finanziamento; la maggior parte del sostegno finanziario, si legge nel documento, può effettivamente provenire dal settore privato, una volta che i rischi siano ridotti da fondi pubblici sufficienti, tramite il cosiddetto finanziamento misto.

In generale, sostengono gli esperti Fmi, è interesse di un governo finanziare il 10% dei costi totali per sostituire il carbone con le energie rinnovabili, se tale importo è inferiore ai benefici sociali e ambientali.

Il succo dello studio è che eliminare il carbone con le rinnovabili non è solo urgente dal punto di vista climatico, al fine di rispettare gli accordi di Parigi per contenere il surriscaldamento globale a +1,5 °C, ma anche molto conveniente sotto il profilo economico, al netto dei costi della transizione energetica pulita.

Sostituire tutta la produzione elettrica da carbone è fondamentale, ma non possiamo non evidenziare che entro la fine del secolo dovremmo aver fatto a meno, a già da parecchi decenni, anche di gas e petrolio.

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