Quando il fotovoltaico favorisce la biodiversità

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In Molise porte aperte a piantumazione di alberi e fauna dentro l’area d’impianto. In Puglia un FV che porta in dote 2.400 ulivi “anti Xylella”.

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A distanza di pochi chilometri due esempi di fotovoltaico in aree a vocazione industriale hanno puntato sulla relazione tra biodiversità e transizione energetica.

A Montenero di Bisaccia (CB), ad esempio, sono stati recentemente realizzati da Reden due impianti fotovoltaici da 14 MW complessivi che hanno portato con sé l’innesto di alberi da frutto e varie altre piante, tra cui circa 4.000 ulivi e 7 km di viti a spalliera.

“Il tipico approccio progettuale, che adottiamo e che spesso viene chiesto dagli enti locali, è creare delle fasce di mascheramento perimetrali con vegetazione, ma in questo caso siamo andati oltre”, spiegano a QualEnergia.it Luca Crisi, country manager Italia di Reden Solar, e Pierluigi Vecchia, capo per lo sviluppo della medesima società.

Nello specifico, “abbiamo proposto a Sovrintendenza e Comune di inserire anche all’interno delle aree d’impianto filari di piante locali, in modo che si rigenerasse un habitat favorevole a flora e fauna”.

Sono stati così creati dei “corridoi ecologici” per l’accesso di piccoli animali all’interno del sito, che potranno accedere a ulivi, viti e alberi da frutto installati tra le piste di accesso ai pannelli, quelle interne che servono alla manutenzione, dunque non solo sulle linee perimetrali.

Data la presenza di piccoli animali, inoltre, “bisogna aumentare le protezioni della parte elettrica” e si è tenuto conto “anche delle possibili ombreggiature” sui pannelli.

Un lavoro che parte dal dialogo con i territori interessati e con l’Amministrazione comunale, secondo Crisi e Vecchia, che ha portato alla valorizzazione di un’area dove lo sviluppo industriale faticava a decollare e non lontana da un depuratore di zona (si veda anche Ridurre i consumi di un depuratore grazie all’agrivoltaico).

Fin qui le opere di mitigazione, che si abbinano a quelle di compensazione, con il finanziamento, da parte di Reden, di un ammodernamento dell’illuminazione pubblica grazie all’inserimento della tecnologia a Led nell’area della marina.

In Puglia il fotovoltaico porta in dote 2.400 ulivi anti Xylella

Dal Molise alla Puglia, di biodiversità si parla anche nel progetto “Pozzo delle Grue” per la realizzazione di un impianto FV da 11,97 MW a Bitonto (BA). In questo caso la società coinvolta è la Gdr Solare, che fa capo alla Generale du Solaire.

Qui, in un’area industriale, erano presenti 1.600 ulivi non secolari e in condizioni di salute precaria; per questo è in corso un’operazione di “svellimento” che porterà il legname al macero. Di contro, in linea con le prescrizioni dell’Autorizzazione unica rilasciata dalla Regione, Gdr si sta adoperando con un’azione parallela per la piantumazione di 2.400 nuovi ulivi “anti Xylella” (batterio nocivo per le piante) in un’area del medesimo comune.

È quanto illustra a QualEnergia.it Marco Parati, amministratore delegato della società, anche in risposta ad alcune critiche sul progetto arrivate dalla Cia Agricoltori, che parla di “piante sanissime” e consumo di suolo (si veda anche Fotovoltaico a terra, perché non è consumo di suolo).

“Una relazione agronomica conferma che nessuna di queste piante è secolare o monumentale, ma in condizioni precarie”, sottolinea Parati.

Anche in questo caso il sito fotovoltaico realizzato prevede una recinsione con vegetazione perimetrale e dei cunicoli che permettono alla piccola fauna di passare attraverso l’area di impianto.

Infine, le compensazioni al territorio hanno portato alla realizzazione di un’area fitness inclusiva e di una vasca per la raccolta di acqua piovana per l’irrigazione degli ulivi piantati.

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