I parchi solari possono contribuire in modo significativo alla legge dell’Ue sul ripristino della natura, che mira a recuperare almeno il 20% delle terre e dei mari degradati entro il 2030 e tutti gli ecosistemi degradati entro il 2050.
Un appello pubblicato da SolarPower Europe e Nature Conservancy prova a coniugare contemporaneamente la crisi climatica e quella della biodiversità e chiede urgentemente politiche chiare per definire, incentivare e ampliare progetti fotovoltaici “rispettosi della natura”.
Questa definizione comprende impianti che riescano ad aumentare il basso valore di biodiversità dei terreni sui quali sorgono.
Ad esempio, progetti che includono la piantumazione di alberi e prati di fiori selvatici autoctoni, la creazione di luoghi di nidificazione per gli uccelli, l’installazione di siepi e cespugli lungo il perimetro del parco, che possano fungere da habitat per varie specie animali e da barriera contro il vento.
Le due associazioni forniscono inoltre alcune raccomandazioni politiche per diffondere questi impianti in tutta l’Ue. Chiedono che vengano fornite definizioni chiare, linee guida per lo sviluppo e un solido quadro di monitoraggio per determinare i contributi alla biodiversità.
Propongono inoltre di premiare gli sviluppatori che includono misure di miglioramento della biodiversità nei loro progetti, anche attraverso le aste. Altri due aspetti fondamentali sono:
- fornire le conoscenze e le infrastrutture necessarie agli operatori per creare parchi solari che rispettino la natura;
- migliorare l’integrazione degli impianti nei quadri giuridici locali e nella pianificazione territoriale.
I benefici del fotovoltaico sulla biodiversità
Che gli impianti fotovoltaici abbiano la potenzialità di migliorare la biodiversità nelle aree in cui sono installati è fuori dubbio. Lo abbiamo visto ad esempio nell’ottima relazione che esiste tra FV e insetti impollinatori, come le api.
Uno studio condotto dai ricercatori dell’Argonne national laboratory e del National renewable energy laboratory del Dipartimento dell’Energia (Doe) degli Stati Uniti, ha preso in esame due impianti del Minnesota installati su terreni agricoli ormai inutilizzati.
I ricercatori hanno condotto 358 indagini sulla vegetazione in fiore e sulle comunità di insetti, registrando un aumento nel numero e nella diversità di piante e insetti ad ogni nuova ispezione. Alla fine delle ricerche è stato documentato un aumento della diversità delle specie vegetali autoctone e dell’abbondanza di fiori.
Inoltre c’è stato un incremento notevole per quanto riguarda api mellifere, api autoctone, vespe, calabroni e sirfidi. In totale, le popolazioni sono triplicate e il numero delle api autoctone è aumentato di 20 volte.
Recentemente abbiamo anche scritto dell’impatto positivo dei parchi solari sui volatili (si veda I parchi solari favoriscono la biodiversità degli uccelli). Uno studio slovacco ha osservato 32 appezzamenti con pannelli fotovoltaici e altrettanti lotti di terreno “di controllo” adiacenti, notando come la diversità delle specie di uccelli, in particolare di quelli che si nutrono di invertebrati, fosse maggiore nei parchi solari.
Tra le possibili spiegazioni c’è la maggiore disponibilità di cibo per gli insettivori, dato che i pannelli attirano varie specie di insetti acquatici, oppure il fatto che alcune specie riescano a nidificare sulle strutture di sostegno dei pannelli.
Nel 2022 SolarPower Europe aveva pubblicato alcune linee guida per realizzare progetti fotovoltaici sostenibili dal punto di vista ambientale. Si consigliava ad esempio di utilizzare recinzioni che permettano il passaggio di piccoli animali, oppure di evitare il più possibile di tagliare alberi e vegetazione durante la costruzione dei parchi solari, avendo cura di ripristinare gli ecosistemi con successive piantumazioni.