Il piano della Germania per proteggere l’industria eolica dalla Cina

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Il ministero tedesco dell'Economia e dell’Energia pone l'accento su cybersecurity, concorrenza sleale e dinamiche di dipendenza nella catena di approvvigionamento.

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Il ministero tedesco dell’Economia e dell’Energia ha pubblicato oggi un Piano d’azione per affrontare le attuali sfide nella catena di approvvigionamento dell‘energia eolica europea e in Germania.

Il documento (link in basso) riconosce l’urgenza di intervenire sulla concorrenza sleale in atto tra i fornitori europei e i competitor internazionali, soprattutto cinesi. Si impegna inoltre ad affrontare i rischi di sicurezza informatica derivanti dalle turbine eoliche non Ue (per approfondire si veda Eolico europeo e cybersecurity: le principali minacce).

Attualmente quasi tutte le turbine eoliche costruite in Europa provengono da produttori comunitari e sono assemblate all’interno del Continente. Con gli ambiziosi obiettivi Ue di aumentare la potenza eolica dagli attuali 220 GW a 425 GW entro il 2030 e a 1.300 GW entro il 2050, c’è il rischio però che questa espansione venga realizzata in parte (o in toto) grazie agli aerogeneratori cinesi, più economici.

I produttori asiatici si stanno aggiudicando i primi ordini. A luglio la compagnia energetica tedesca Luxcara e il produttore cinese Ming Yang hanno siglato un accordo di “fornitura preferenziale” per 16 turbine offshore da 18,5 MW, ciascuna da installare entro il 2028 nel pressi dell’isola di Borkum, nel Mare del Nord.

Il piano tedesco sottolinea dunque l’urgenza di ripristinare una concorrenza leale e di difendere l’industria eolica europea e tedesca. Berlino loda in questo senso l’indagine avviata dalla Commissione Ue ad aprile sui fornitori cinesi di turbine eoliche ai sensi del regolamento sulle sovvenzioni estere.

Il Piano d’azione ribadisce inoltre che le turbine eoliche onshore e offshore vadano considerate “infrastrutture energetiche critiche” e debbano essere protette di conseguenza.

In occasione dell’evento WindEnergy Hamburg 2024 tenutosi alla fine di settembre, il Segretario di Stato tedesco Philipp Nimmermann ha dichiarato: “Non dovrebbe esserci modo che un Paese straniero o chiunque altro al di fuori della Germania possa influenzare la governabilità di una turbina eolica tedesca”. La manipolazione dei sistemi di controllo è infatti uno dei principali rischi cyber per questa tecnologia.

Cybersecurity, garanzie e controlli

Il ministero tedesco si impegna dunque ad applicare alle sue turbine “solide leggi sulla sicurezza informatica”. Ad esempio allargando l’elenco delle aziende soggette ai requisiti di sicurezza informatica a tutte le società che possono accedere e controllare il funzionamento delle turbine attive nel Paese.

Anche i magneti permanenti finiscono nel piano di riforme annunciato da Berlino. Oggi, infatti, quasi tutti questi componenti utilizzati nelle turbine eoliche europee sono importati e il 90% arriva dalla Cina. Il programma mira a ridurre progressivamente la dipendenza dell’Europa in questo segmento.

La Germania ha fatto poi sapere che sosterrà l’aumento della capacità produttiva europea nel settore attraverso un programma di garanzie finanziarie fornite dalla banca d’investimento statale tedesca KfW. Il Piano d’azione stima un fabbisogno di garanzie pari a 16 miliardi di euro entro il 2030 lungo l’intera supply chain eolica.

Il ministero tedesco dell’Economia e dell’Energia chiede infine controlli più rigorosi sui progetti eolici che beneficiano di finanziamenti che arrivano da banche e istituzioni pubbliche, tra cui la Banca europea per gli investimenti (Bei), la Banca europea per la ricostruzione e lo sviluppo (Bers) e la tedesca KfW, per evitare che il denaro pubblico confluisca in progetti che utilizzano tecnologie made in China.

La maxi-turbina di DEC

Intanto, proprio dalla Cina arriva una vera e propria turbina da record. Dongfang Electric Corporation (DEC), azienda che opera a Fuzhou, nella provincia del Fujian, ha annunciato la produzione del primo aerogeneratore offshore da 26 MW.

È alto 185 metri, l’equivalente di un edificio residenziale di 63 piani, mentre il diametro del rotore supera i 310 metri. Secondo l’azienda, con venti medi di 10 m/s, una singola unità potrebbe generare 100 GWh all’anno.

Appena lo scorso giugno DEC aveva installato una turbina eolica offshore da 18 MW presso una base di prova costiera a Shantou, nella provincia del Guangdong. L’unico produttore europeo che si era spinto così in grande nella produzione è Siemens, che qualche mese fa aveva presentato un modello da 21 MW.

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