Le imprese colpite dalle restrizioni per l’emergenza coronavirus potranno contare su un nuovo taglia-bollette (dopo la misura varata dal decreto Rilancio in primavera).
La riduzione delle bollette è prevista da un emendamento (primo firmatario Massimiliano Romeo della Lega) al Ddl di conversione del decreto Ristori, emendamento che figura tra quelli approvati dalle commissioni Bilancio e Finanze del Senato in sede referente.
Più in dettaglio, la proposta punta a ridurre nel 2021 la spesa sostenuta dalle utenze elettriche connesse in bassa tensione, diverse dagli usi domestici e che hanno la partita Iva attiva alla data del 25 ottobre 2020, tra cui ad esempio le imprese che operano nel campo della ristorazione.
L’Autorità di regolazione per energia reti e ambiente, si legge nell’emendamento, ridetermina, senza aggravi tariffari per le utenze interessate e in via transitoria, le tariffe di distribuzione e di misura dell’energia elettrica nonché le componenti a copertura degli oneri generali di sistema, in modo che:
- sia previsto un risparmio, parametrato al valore vigente nel terzo trimestre dell’anno 2020, delle componenti tariffarie fisse applicate per punto di prelievo;
- per le sole utenze con potenza disponibile superiore a 3,3 kW, la spesa effettiva che riguarda le voci “trasporto e gestione del contatore” e “oneri generali di sistema”, non superi quella che, in vigenza delle tariffe applicate nel terzo trimestre dell’anno 2020, si otterrebbe assumendo un volume di energia prelevata pari a quello effettivamente registrato e un livello di potenza impegnata fissato convenzionalmente a 3 kW.
In sostanza, i contatori non domestici sopra 3,3 kW saranno equiparati in via temporanea a quelli da 3 kW.
La proposta prevede l’istituzione di un fondo da 180 milioni di euro presso il ministero delle Finanze per finanziare la misura.
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